CONCORDIA SHOW

"Torino periferia degradata di Alba",
Lo Russo canzona il langhetto Cirio

Il capoluogo rientrerà nel Centro per gli investimenti esteri del Piemonte: "Dalle imprese straniere con una voce sola". Il sindaco bacchetta Appendino ("facile andarsene, più difficile ricostruire") e poi il solito siparietto con il governatore

“È molto facile venir via dalle cose, molto più difficile ricostruirle. Vedremo nelle prossime settimane e mesi vedere come tornare a fare sistema”. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, ospite della Regione che stamattina ha presentato il Team attrattività Piemonte, ci tiene a sottolineare la sua volontà di tornare a fare squadra, a differenza di quando accaduto con l’ex sindaca Chiara Appendino, secondo lui protagonista di una "stagione di scelte sbagliate”.

È il miglior spot per il governatore Alberto Cirio, che ha riunito al grattacielo le università e la Camera di Commercio per annunciare la creazione di uno sportello unico per le imprese a livello regionale che semplificherà la vita agli investitori esteri che cercano di capire se investire in Piemonte conviene davvero. E che “vogliono parlare con una voce sola”.

Il  team è “nato dalla pratica, dal basso”, spiega Cirio, “dall’esperienza avuta con colossi mondiali come Intel, su cui abbiamo una candidatura” che dovrà battere la concorrenza del Veneto. Dopo un anno di lavoro, il Team attrattività ora si apre alla collaborazione degli stakeholders territoriali, a cui vanno aggiunti gli enti strumentali del Piemonte, ovvero Finpiemonte, Agenzia Piemonte lavoro e Ires.

 Il Piemonte attualmente riceve il 10% degli investimenti esteri italiani, con al primo posto il Regno Unito (15%), seguito da Usa (14%), Germania (10%) e Francia (9%). Oltre a Intel ancora in ballo, si aprono nuovi scenari per investimenti esteri sull’auto. Dario Peirone, direttore del Cei Piemonte, ha parlato di interessamenti dall’estremo oriente: “Sui cinesi ci sono un po’ di cautele, ma ci sono trattative coi vietnamiti”.

Il Ceip ha cambiato passo col nuovo corso, ha sottolineato il general manager Stefano Nigro: “Abbiamo decuplicato il numero di dossier” di aziende interessate a investire. “Quando lo abbiamo ereditato, non aveva un team dedicato che ora c’è, una decina di persone con esperienza internazionale, e i risultati si vedono. Contiamo di arrivare a 400 dossier”. Oggi sono 200, e la stima è che il 10% di questi andrà a buon fine, con un tempo d’incubazione dai due ai sei anni.

Già completamente immerso nella campagna elettorale, Cirio non perde occasione per tessere le lodi di quella Torino così refrattaria al centrodestra e che “per la prima volta cresce più del resto del Piemonte”, grazie anche alla sua “nuova vocazione” rappresentata dall’aerospazio. Quando il direttore del Sole 24 ore Fabio Tamburini, che parteciperà all’Osservatorio per valutare gli investimenti esteri in entrata, chiede a Cirio un altro luogo, oltre a Torino, dove investire lui si mette a snocciolare il meglio delle otto province. Alla fine è stato Lo Russo a canzonarlo: “Grazie a nome di tutta la comunità a nord di Alba, periferia degradata dell’autentica capitale del Piemonte, che mi onoro di rappresentare”.

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