Cos'altro vi aspettavate da Stellantis?

In attesa dell’incontro con Stellantis e le forze politiche e sociali, il ministro Adolfo Urso è passato dagli otto milioni di baionette al milione di auto da produrre in Italia, un risultato irraggiungibile e propagandistico stando agli attuali numeri di produzione anche comprendendo nei numeri i veicoli commerciali.

Abbiamo anche visto che i dati usciti dall’annuale rapporto sull’industria dell’automotive in Italia, relativa all’indotto, gode di una salute stabile, anzi con un po' di fiducia in più post covid e con le aziende che stanno, con cautela, guardando anche all’elettrico ma con un occhio all’evoluzione delle scelte politiche dell’Unione Europea. Il posticipare l’avvento dell’euro 7 e l’apertura ad alcuni carburanti sintetici fanno sperare che tutta la tecnologia sull’endotermico non venga buttata e che nel frattempo emergano dalla ricerca tecnologica e industriale ulteriori carburanti verdi utilizzando anche deiezioni animali e scarti di lavorazioni sia animali, sia dalla produzione alimentare.

Il Piemonte sull’export ha un segno positivo interessante e in questo incide la voce mezzi di trasporto, ricordandoci che pesa anche Cnhi. In questo quadro, non sconfortante, ma sicuramente con ampi margini di miglioramento si alzano le voci di coloro che già dicono che al tavolo avremo il solito giochino di Stellantis che chiede anziché dare. Scusate cosa dovrebbe dare? Il Piano Industriale esiste, il mercato ha dei numeri chiari, stavolta non sto a ripeterli, e gli spazi di manovra sono marginali anche sulle sue prospettive di crescita.

Stellantis sta lavorando a politiche di alleanze verso la Cina per arginare l’invasione di auto elettriche nei segmenti A e B e comunque prova a gestire quella fascia di mercato con joint venture. Ma se chiedesse ad aziende cinesi di produrre in Italia saremmo d’accordo? Oppure continuiamo a fare proposte “accecanti” come chiedere a Elon Musk di venire a produrre a Mirafiori? A proposito qualcuno si è chiesto come si lavora nelle fabbriche di Musk, quali ritmi? Quali turni?

Perché se poi ci chiedono di fare tre turni per produrre auto con alti volumi per turno non è che facciamo come quel sindacalista che quando Sergio Marchionne ci propose di produrre la 500L a Mirafiori disse no ai tre turni e la 500L andò in Serbia? Quegli stessi sindacalisti che pur di smentire Marchionne oggi non dicono se negli stabilimenti italiani sotto la Stellantis francese si lavora meglio o peggio di prima.

Ai convinti sostenitori della presenza dello Stato Italiano nell’azionariato Stellantis faccio una domanda: qualcuno pensa che se lo Stato fosse tra gli azionisti le richieste di Stellantis ai tavoli del Ministero sarebbero diverse da quelle che ha fatto sino a oggi? Cosa sta chiedendo Stellantis? Misure a sostegno della sua presenza in Italia attraverso il mantenimento degli stabilimenti, tutti, in produzione. Se ci fosse lo Stato nell’azionariato Stellantis ci sarebbe una politica Stato-Azienda diversa? Qualche statalista ha provato a misurare i livelli di produttività, a causa della contrazione di mercato in corso da anni, degli stabilimenti italiani? Al netto anche delle ore di cassa integrazione. Meglio non indagare.

Penso che i sostenitori dello Stato Italiano, indipendentemente dal governo in carica, nell’azionariato Stellantis non abbiano chiaro il fatto che lo Stato sosterebbe le stesse proposte che oggi fa Stellantis. Contraddizioni in seno al popolo direbbe il “compagno Mao”!

Nel frattempo ben vengano allora anche gli Hub elettrici come a Mirafiori ma diamogli il valore che hanno perché non sono la soluzione al problema e non sono la riposta verde o la transizione ecologica ma la panacea, interessante, utile, necessaria a risolvere un endemico problema di Mirafiori.   

Però il riciclaggio di auto a fine vita e dei suoi componenti non può essere l’attività del futuro di Stellantis ben sapendo che, oltretutto, i minerali preziosi alle batterie li avremo tra una quindicina d’anni quando le auto elettriche cominceranno con volumi importanti il fine vita. Oggi una batteria di auto endotermica ci regala infinitesime briciole di materia prima utile.

Occorre anche monitorare il green campus perché è e deve rimanere una parte del cuore, anzi una parte della testa pulsante e progettuale di Stellantis ma d’altra parte non devo insegnare ai sindacalisti cislini cosa e come fare sulle politiche industriali. Sicuramente il progetto Maserati ha bisogno di un restyling e continuo a pensare che Mirafiori non può essere solo elettrica perché gli equilibri europei e le sue politiche sono ballerini sino a quando non avremo le elezioni europee che ormai sono dietro l’angolo.

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