MULTIUTILITY

Iren, fibrillazioni su Egea.
L'ad vuole l'amico di Bucci

Signorini paga la prima cambiale al sindaco di Genova per aver ottenuto la poltrona. Il piano è piazzare al vertice della società albese un anonimo commercialista vicino al centrodestra. Azioni di Riu in discesa e la filiera torinese di nuovo penalizzata

Dopo la festa arrivano le grane. La vittoria sul fondo Davidson Kempner e l’acquisizione di Egea hanno fatto scattare in Iren il braccio di ferro tra le varie filiere territoriali con il presidente Luca Dal Fabbro che un po’ fa da mediatore, un po’ fa il pesce in barile. L’ultimo braccio di ferro è attorno al nome che dovrà guidare l’integrazione della società albese all’interno della multiutility.

Il nome circolato fin dall’inizio è quello di Gianluca Riu, attuale amministratore delegato di Amiat, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Torino. L’operazione andava bene anche al ramo emiliano, che gestisce la filiera ambientale, e che aveva l’ambizione di designare il successore di Riu in Amiat. Operazione che scontava lo scetticismo, se non addirittura l’aperta ostilità del sindaco Stefano Lo Russo, il quale aveva chiarito direttamente a Dal Fabbro, in un incontro di dieci giorni fa a Palazzo Civico, la sua necessità di avere un interlocutore che conoscesse la realtà torinese e che rispondesse al primo cittadino (in qualità di unico titolare del contratto di servizio) più che ai vertici di Iren Ambiente, di stanza a Reggio Emilia. Intanto, però, in questa frattura si è insinuato anche il sindaco di Genova Marco Bucci, il più forte contraente del patto di sindacato tra i soci pubblici, che per tramite dell’amministratore delegato Paolo Signorini, suo ventriloquo in cda, ha fatto sapere che su Egea sarebbe stato lui a indicare il vertice.

Secondo la strategia di Dal Fabbro, infatti, l’integrazione di Egea spetterebbe a Iren Energia, società controllata dalla capogruppo e guidata dal torinese Giuseppe Bergesio. Una scelta dettata non solo dalla continuità territoriale, essendo Egea basata ad Alba e attiva in tutta la provincia di Cuneo, ma anche da ragioni strategiche e organizzative. Riu, inoltre, viene considerato il profilo più adatto anche per aver lavorato in passato nell’azienda albese, di cui conosce buona parte di vizi e virtù. L’opzione Riu, insomma, è sorretta da una logica industriale e Torino ne uscirebbe rafforzata, certo, ma com’è anche normale che sia dal momento che l’acquisizione di Egea consente a Iren di avere l’egemonia sul Piemonte per quanto riguarda i clienti e anche gli impianti. Un po’ com’è stata San Germano per Iren Ambiente.

Bucci, però, non sarebbe della stessa idea e Signorini – sua espressione nel cda – ha dato voce a queste perplessità chiedendo che Egea finisse direttamente sotto il controllo della holding e non di una delle sue partecipate. Così facendo, l’ad rivendica per sé la nomina del nuovo numero uno, carica per cui è già stato fatto il nome di Alessandro Marenco, un commercialista originario di Ovada, con in passato uno studio ad Acqui Terme. Politicamente è considerato vicino a Forza Italia ed era stato mandatario elettorale di Gianfranco Baldi quando era candidato alla presidenza della Provincia di Alessandria. Al porto di Genova ha svolto consulenze per la ristrutturazione della compagnia dei portuali, quando al vertice dell’Autorità sedeva proprio Signorini. Nessuna competenza specifica sul mondo delle multiservizi, caratteristica che peraltro lo accomuna al suo pigmalione, da poco diventato ad di Iren.