LA SACRA FAMIGLIA

Tornare in Italia? Manco per idea. Elkann, l'olandese (al) volante

Auto sullo sfondo (del resto la Fiat è stata venduta), sanità, lusso e tecnologia in primo piano. Il rampollo dell'Avvocato conferma le "direttrici" degli investimenti di famiglia. E chiude la strada di un rientro delle sedi legali e fiscali. Juve anno zero, non si vende. Per ora

Gli affari vanno a gonfie vele e l’auto è ormai sullo sfondo. Sono in fatti sanità, lusso e tecnologia de direttrici fondamentali degli investimenti di famiglia. Le casse sono piene: 2,2 miliardi di euro di cui 1,7 miliardi già allocati e mezzo miliardo ancora disponibile. Il debito invece è diminuito a 3,7 miliardi. Nel consueto Investor Day John Elkann stila un primo bilancio dell’anno che volge al termine: il 2023 è stato un anno “molto positivo” per Exor, caratterizzato dall’investimento in Phillips, dal consolidamento dei programmi di Vento e Lingotto (la nuova società di investimenti), dal miglioramento del rating, dalla riduzione dell’indebitamento. “Abbiamo avuto ottimi risultati, tutte le principali società sono andate bene nei primi 9 mesi e chiuderanno bene l’anno. Siamo aperti a nuove opportunità di investimento. Phillips è stata l’operazione principale del 2023. Le difficoltà della società sono note, c’è un piano che sta funzionando per affrontarle con trasparenza. Salire dal 15 al 20%? Non è il momento”.

L’erede dell’Avvocato sollecitato dai giornalisti a margine dell’incontro con gli operatori finanziari chiude a cambi di sede per tutte le società del gruppo e per la stessa holding: “Siamo attenti a valutare i cambiamenti delle condizioni, ma al momento si tratta solo di speculazioni che non commento”. Nessun rientro in Italia, dunque, della holding né delle altre società ormai trasferite tra Londra e Amsterdam: “Non abbiamo indicazioni oggi per immaginare che l’Olanda non sia un Paese stabile come lo è stato e rimaniamo convinti che oggi sia un Paese molto conveniente dal punto di vista della legge societaria e anche come base per società come le nostre che hanno interessi globali”. Neppure le novità contenute dal Ddl Capitali sul voto maggiorato sembra possano far cambiare idea: “Siamo sempre attenti a come evolvono i contesti e poi a fare quello che è nel migliore interesse delle società. Non è un tema fiscale – ha aggiunto – perché la fiscalità della Ue si è armonizzata”, dicendo una mezza verità.

Per la Juventus, invece, “è l'anno zero: i vertici hanno risolto i problemi esterni e questo sta aiutando anche la squadra. L’obiettivo, dopo l’aumento di capitale, è conciliare risultati sportivi e sostenibilità finanziaria. Non siamo stati avvicinati da fondi interessati al club né ne abbiamo cercati, non è una prospettiva che ci interessa. Non siamo interessati al delisting dalla Borsa. Il contratto di Allegri scade nel 2025? Sta facendo bene, speriamo ci porti tanti altri trofei. Ora guardiamo partita dopo partita. Speriamo che abbia ragione Spalletti e Chiesa sia il nostro Sinner, ma la strada è lunga per noi per raggiungere successi come la Davis”. A chi prospetta l’ipotesi di delisting, Elkann replica secco: “Non commento speculazioni”. La realtà, anche in questo caso, è po’ differente ma sarà il tempo a confermare o smentire le affermazioni odierne.

Su Stellantis ripete il copione classico, stavolta in formato bignami, ribadendo ciò che ha dichiarato qualche giorno fa all’inaugurazione dell’impianto del riciclo di Mirafiori, compreso il giudizio positivo sulla concordia istituzionale. “Sicuramente il lavoro fatto localmente con la Regione e la Città di Torino sul nuovo hub di Mirafiori ha permesso di creare attività nuove e premesse per attività competitive e questo è di buon auspicio”. E la designazione del presidente del Piemonte Alberto Cirio come coordinatore tavolo dell’Auto che si insedierà il 6 dicembre al Mimit “è anch’esso sicuramente di buon auspicio”. Per quanto riguarda il rinnovo dell’ad del gruppo automobilistico, Carlos Tavares, “non commento su speculazioni, oggi esiste un contratto”.

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