FIANCO DESTR

"Spot elettorale con soldi pubblici". Accuse all'assessore FdI Marrone

Un'associazione dei meloniani torinesi incassa i finanziamenti per tre progetti "culturali" dalla Circoscrizione 5 di Torino. Dalle foibe alla causa armena. Tutti i cavalli di battaglia del fratello d'Italia della giunta Cirio che si prepara alle elezioni regionali

Ogni iniziativa è un contributo. La destra foraggia le sue associazioni culturali e pazienza se la cultura tracima spesso nella propaganda. Anzi. Passa anche da Barriera la guerra all’egemonia della sinistra, dichiarata da Fratelli d’Italia e in particolare dal suo assessore regionale Maurizio Marrone. A finire sotto accusa sono tre assegni staccati dalla Circoscrizione 5, guidata dal leghista Enrico Crescimanno, all’associazione Fiori di ciliegio, presieduta da Davide d’Agostino, consigliere meloniano a Ciriè, dove ha corso come sindaco. Nel 2021 proprio Marrone lo ha voluto come candidato di punta del partito per la Città Metropolitana di Torino, dove infatti è stato eletto.

“Uno spot elettorale” secondo l’opposizione, che contesta l’opportunità di un affidamento così smaccatamente “casalingo” con i soldi pubblici. Progetti (già conclusi) che hanno il sapore della propaganda, visto che ricalcano nei temi le storiche battaglie che a Torino fanno capo all’assessore alle Politiche sociali del Piemonte: “Natale per tutti”, a sostegno dei bambini cristiani armeni che festeggiano il 25 dicembre sotto la minaccia dell’estremismo jihadista, “L’Istria a Torino”, sul ricordo delle foibe e sui profughi accolti nel villaggio di Santa Caterina, costruito negli anni Cinquanta proprio in Circoscrizione 5. Un terzo progetto, per la riqualificazione del Parco Dora, vede Marrone direttamente in prima linea.

Finora a Fiori di ciliegio sono andati 7mila euro, ma non c’è tre senza quattro e ieri sera l'associazione si è presentata in assemblea per presentare un nuovo capitolo. Sempre sul Natale, stavolta con protagonista il nuovo spirito guida di Marrone: Giuseppe Culicchia, che sarà protagonista di un incontro con i ragazzi svantaggiati della Cinque, per un progetto che coinvolgerà anche le Atc. L’opposizione ha rumoreggiato, avanzato forti dubbi sul rendiconto dei precedenti progetti, a cui dicono di non essere stati invitati. Dalla maggioranza è arrivata la difesa del meloniano Chiaffredo Ballatore, che ha ventilato il rischio querela per gli accusatori. Una difesa più coi guanti è arrivata dalla sua collega di partito Carmela Ventra, secondo la quale “Sindacare se un’associazione può essere un po’ più vicina a un partito piuttosto che a un altro a me sembra indelicato”. Certo, qui non si tratta di vicinanza, l’associazione è presieduta da un eletto di quel partito. Il dibattito si è surriscaldato subito, e a finire in mezzo è stato Riccardo Combina, il ragazzo di Gioventù nazionale (movimento giovanile di Fdi legato a doppio filo al Fuan) venuto a rappresentare Fiori di ciliegio.

Il presidente Crescimanno, non troppo turbato dalla baruffa, che tra i vari botta e risposta è durata un’oretta buona, ha invitato la minoranza a mettere per iscritto le proprio accuse, così da poter aprire un’indagine interna. Proposta subito raccolta dall’opposizione, che porterà la faccenda in controllo di gestione. Al di là di eventuali carte bollate, restano tre progetti di cui Marrone non è solo l’ispiratore, ma il protagonista pagati coi soldi pubblici. Nel video documentario “L’Istria a Torino” viene presentato come assessore all’Emigrazione, altra delega cui tiene moltissimo. Sempre nel video sull’Istria Marrone ricorda anche “Identità oltre confine”, appuntamento finanziato dalla Regione per raccontare l’emigrazione italiana in Argentina e (così non ve la scordate) la storia degli esuli istriani, andato in scena a maggio 2023 nella prestigiosa cornice del Circolo dei lettori.

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