FINANZA & POTERI

Dalla seconda lettera di San Paolo: "mandate i nomi entro il 4 marzo"

È in arrivo l'ultima epistola di Profumo agli enti per il rinnovo della Compagnia. Tempi ristretti per consentire all'attuale presidente di poter concorrere nel 2025 per il vertice di banca Intesa. Incontro tra Messina e Cirio. Il borsino di corso Vittorio

Come il postino, anche Francesco Profumo suona sempre due volte. La prima, lo scorso 31 ottobre il presidente della Compagnia di San Paolo aveva spedito una lettera a tutti gli enti deputati a indicare uno o più nomi per il Consiglio Generale anticipando date e altre indicazioni della procedura per il rinnovo degli organi della fondazione. La seconda è partita nelle scorse ore per sollecitare gli stessi destinatari a provvedervi nei tempi stabiliti. Tempi a cui l’ex ministro del Governo di Mario Monti e già rettore del Politecnico riserva una particolare attenzione, tutt’altro che disinteressata. 

Come ampiamente anticipato dallo Spiffero, Profumo ha impresso una decisa accelerazione e un non meno attento richiamo al rispetto dei tempi per l’abbandono del suo ruolo al vertice della Compagnia al fine di garantirsi quei dodici mesi di quarantena per poter assumere, nella primavera del 2025, la presidenza di Intesa Sanpaolo, colosso bancario di cui la Compagnia è il principale azionista istituzionale. 

Le lettere sono arrivate a destinazione nelle scorse ore, a dodici indirizzi diversi. Al Comune di Torino cui spetta la designazione di due consiglieri, alla Regione che ne esprime uno, così come il Comune di Genova, la Camera di Commercio del capoluogo ligure e quella di Milano, sempre uno a Unioncamere Piemonte, all’Istituto Italiano di Tecnologia insieme all’Università di Genova, una all’Accademia delle Scienze di Torino congiuntamente all’Accademia Nazionale dei Lincei, così come all’Università di Torino insieme al Politecnico, ancora una designazione per il Fai e uno per Philea, infine due indicazioni spettano alla Camera di Commercio di Torino, di cui uno “da individuare tra figure che si siano distinte e/o siano operanti nell’ambito del terzo settore sociale”, questo in virtù di un accordo raggiunto al momento della stesura del nuovo statuto quando l’ente camerale avrebbe rischiato di perdere un suo “rappresentante” proprio per far spazio al terzo settore.

Profumo, nella lettera, ricorda come “le disegnazioni dovranno essere comunicate a questa Fondazione entro 90 giorni dalla data della presente”, ovvero entro il 4 marzo 2024. Il presidente rammenta inoltre che “dovranno essere designate personalità dotate di capacità ed esperienza in almeno uno dei settori rilevanti di attività della Compagnia e in possesso dei requisiti previsti dallo statuto”. E i settori rilevanti, come definiti dal Consiglio Generale, sono quelli dell’arte e dei beni culturali, della ricerca scientifica e tecnologica, dell’educazione, istruzione e formazione, della salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, del volontariato, filantropia e beneficienza. 

Indicazioni molti precise, non meno la richiesta inderogabile del rispetto delle date, quelle da cui dipende sì la formazione del nuovo Consiglio Generale e, soprattutto, la nomina del successore di Profumo, ma non di meno il futuro professionale, per dir così, di quest’ultimo. Non a caso nella prima lettera di San Paolo (intesa come Compagnia espressa al massimo suo vertice) agli enti l’ex ministro del Governo col loden si era premurato di scrivere: “Le anticipo il seguente calendario affinché Lei possa, se ritiene, dare inizio fin d’ora alla procedura”. Volgarmente tradotto: chi ha tempo non aspetti tempo. Perché il tempo è (quasi) tutto nell’agenda 2025 di Profumo. Il mese di aprile è sottolineato, essendo il periodo in cui ci sarà il passaggio di testimone da parte di Gian Maria Gros-Pietro a colui che gli succederà alla presidenza della banca, più che saldamente nelle mani del potentissimo Ceo Carlo Messina. Di lui si dice che in uno dei suoi recenti incontri istituzionali, tra cui quello con il presidente della Regione Alberto Cirio, abbia accennato alla “molta fretta” che c’è in questo periodo in Compagnia, non si sa se riferendosi o meno a qualche gatta frettolosa paventando la nascita di gattini ciechi. 

Certo è che il calendario stilato da Profumo, anche pro domo sua (nel caso in particolare, Cà de Sass), offre al presidente uscente ampio margine temporale per garantirsi quell’anno il freezing stabilito dalla norma. Fissando il decorrere dei 90 giorni per presentare le designazioni e stabilendo, quindi la data ultima al 4 marzo del prossimo anno, Profumo avrà poi due settimane di tempo per convocare il consiglio generale in cui terminare ufficialmente il proprio mandato e cedere il timone nelle mani del suo successore.

Sui nomi dei papabili s’incrociano ancora quotazioni e manovre. Tra i favoriti resta Giorgio Barba Navaretti, il cattedratico figlio della buona borghesia subalpina, con intrecci famigliari con la Famiglia per antonomasia. Sua madre, Carla Ovazza, nonna di John Elkann, scomparsa venti anni fa, sposò in seconde nozze l’ingegner Guido Barba Navaretti. Una fitta rete di parentele, in particolare tra le grandi famiglie ebraiche, che avvolge buona parte del mondo imprenditoriale, finanziario e intellettuale torinese, dai Debenedetti-De Benedetti ai Segre, dai Momigliano ai Tedeschi. In discesa il borsino dell’ex rettore del Politecnico Marco Gilli, attuale consigliere scientifico dell’ambasciata italiana negli Stati Uniti, figura che sarebbe assai ben vista in corso Vittorio Emanuele dal sindaco Stefano Lo Russo. E mentre anche l’attuale Magnifico del Poli, Guido Saracco potrebbe alla fine superare l'ostracismo del sindaco, proprio da Lo Russo e dall’altra metà della coppia istituzionale, ovvero Cirio, chissà che alla fine spunti un nome a sorpresa a farsi, come prassi, da parte del sindaco. Più che ai notabili (o supposti tali) cittadini consigliamo di guardare tra i professionisti più in vista della città.