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"Squadra che vince non si cambia", però Cirio attende a bordo campo

Il mantra di Salvini, dalla Sardegna all'Umbria, passando per il Piemonte: vuole la riconferma dei governatori uscenti. Soprattutto per blindare Solinas e Tesei dagli appetiti della Meloni. E l'incoronazione del presidente forzista slitta ancora

“Squadra che vince non si cambia”. Un mantra, quello che Matteo Salvini, ripete in lungo e in largo per la penisola, in quelle Regioni che in un pugno di mesi saranno chiamate a rinnovare le proprie amministrazioni. E come nei giorni scorsi aveva fatto per la Sardegna, in videocollegamento, e in Umbria – dove si sta impuntando per blindare i suoi governatori – anche oggi a Chiomonte ha ribadito il suo assenso alla riconferma di Alberto Cirio.

Il sostegno al presidente forzista va oltre il perimetro del Piemonte. Non è un mistero, infatti, che il leader della Lega prema per la riconferma “in blocco” degli uscenti, in particolare per l’isola dove è forte il forcing di Fratelli d’Italia per la candidatura del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, considerando Christian Solinas a serio rischio di sconfitta. Stesso discorso in Umbria: Lega e Forza Italia si sono espresse per il bis di Donatella Tesei, ma poiché in questa regione si voterà a ottobre pare che il partito di Giorgia Meloni chieda di decidere solo dopo le urne di giugno per il Parlamento europeo.

Al momento, dunque, al tavolo nazionale del centrodestra ci sarebbe l’accordo solo per la riconferma degli uscenti in due Regioni. In Piemonte Cirio, forte anche dell’assist della Meloni che nella sua visita ad Asti ne ha pubblicamente elogiato l’operato, e in Abruzzo il fratello d’Italia Marco Marsilio, mai messo in discussione. Salvini, alla vigilia della Festa di Tareju, a fronte di alcune indiscrezioni filtrate negli ultimi giorni, si era espresso sulla volontà leghista di mantenere lo status quo. “Nessuna riunione e nessun accordo con Meloni e Tajani per cambiarli. La Lega sostiene che il centrodestra unito debba sostenere gli attuali governatori”. Intanto, in attesa di una decisione complessiva anche Cirio è costretto ad attendere per l’incoronazione ufficiale.

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