POLITICA & SANITÀ

Giustetto richiamato all'Ordine: "presidente per partito preso"

Onnipresente alle manifestazioni della sinistra, al tavolo con il capo della Cgil Airaudo: nel mirino il numero uno dei medici torinesi. Fagioli (Regina Margherita): "L'istituzione ha altre funzioni". Cavalli (Cimo): "Ambizioni politiche non giustificano questi atteggiamenti"

“Se qualcuno ha ambizioni politiche questo non giustifica far uscire l’Ordine dei Medici dall’alveo istituzionale in cui deve rimanere”. Sono parole soppesate, ma pesanti, quelle che il segretario regionale del sindacato dei medici CimoSebastiano Cavalli, usa per intervenire su un caso che sta agitando critiche e polemiche nel mondo medico torinese e non solo. 

Un caso che ha artefice e protagonista il presidente dell’Ordine dei Medici di TorinoGuido Giustetto, ormai da mesi presenza fissa nelle manifestazioni di alcune sigle sindacali, in prima fila nella manifestazione dello scorso 27 maggio in difesa della sanità (e palesemente contro la Regione amministrata dal centrodestra) e, ancora ieri, in conferenza stampa al fianco della segretaria regionale di Anaao-Assomed Chiara Rivetti e di quello della CgilGiorgio Airaudo. È normale che il vertice di un ente qual è un Ordine professionale partecipi, schierandosi, a manifestazioni ed eventi che sono propri del mondo sindacale, per non dire dei risvolti decisamente politici che questo dibattito comporta e non di rado accentua? L’atteggiamento di Giustetto sta suscitando in ampi settori dei professionisti iscritti all’Ordine che egli presiede crescenti malumori e non del tutto ingiustificati sospetti. 

“Tutti i colleghi che pagano la quota di iscrizione all’Ordine di Torino sono contenti che il presidente dell’Ordine faccia le conferenze stampa insieme ad Anaao e Cgil?”. La domanda, retorica e provocatrice, arriva da Franca Fagioli, la direttrice dell’Oncoematologia Pediatrica del Regina Margherita che dell’ospedale in procinto di diventare a giorni azienda ospedaliera autonoma è da tempo l’indiscussa forza propulsiva. “Mai come oggi sono felice di aver conservato la mia iscrizione all’Ordine dei Medici di Ferrara – aggiunge – tuttavia non posso che sottolineare come l’Ordine dei medici abbia altre funzioni rispetto a quelle che, invece, pare animino l’azione del presidente Giustetto”. 

Una “prezzemolite” quella del presidente dell’Ordine che non può sfuggire nelle sue declinazioni politiche sempre più accentuate, tanto più in vista del voto regionale che vede proprio l’onnipresente Giustetto tra i nomi circolati a più riprese per una eventuale candidatura “civica” per la sinistra ancora in attesa di trovare l’avversario di Alberto Cirio. “La sua presenza in quella conferenza stampa, dal punto di vista istituzionale è inaccettabile”, attacca il segretario regionale di Cimo, il quale non manca di ricordare come “L’Ordine rappresenta tutti i medici, mentre questa occasione ha una connotazione marcatamente politica. A quel tavolo a stonare è proprio la presenza del dottor Giustetto”. Già gli interventi sul progetto del futuro Parco della Salute e pure la dura presa di posizione contraria sullo scorporo del Regina Margherita da Città della Salute avevano fatto sollevare più di un sopracciglio tra i camici bianchi scettici, se non peggio, sull’opportunità di simili sortite da parte del vertice dell’Ordine. Ma Giustetto tira dritto. 

Qualcuno indica come meta proprio le prossime elezioni regionali, se non da candidato presidente, comunque in campo per la sinistra. “In provincia di Torino la Cimo ha più di 700 iscritti e non credo che possa parlare anche a nome loro, così come di altri”, aggiunge Cavalli la cui presa di posizione non è certo un fulmine a ciel sereno. Già in occasione della manifestazione dello scorso maggio la Cimo si era dissociata, mentre in apertura del corteo c’era proprio Giustetto. “Le ambizioni politiche sono del tutto legittime, ma fino a quando è presidente dell’Ordine deve tenere un atteggiamento super partes, cosa che non sta affatto facendo”. 

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