VERSO IL VOTO

Stallo centrodestra, Cirio tranquillo (tanto è già in campagna elettorale)

Nessuna preoccupazione del governatore per lo scontro interno alla coalizione e l'investitura ufficiale che tarda: "La politica ha le sue forme e i suoi tempi". Apre a Calenda e poi conclude: "Lasciamo il Piemonte un po' meglio di come lo abbiamo trovato"

Per uno come lui che è in campagna elettorale permanente, una settimana o due, un mese in più o uno in meno non fa differenza. Mentre a Roma il clima è rovente, nelle trattative per le candidature alle regionali, il governatore del Piemonte Alberto Cirio ostenta una certa sicurezza e non si cruccia più di tanto per il ritardo nell'investitura. Il centrodestra si compatterà su di lui, volente o nolente, e il Piemonte non sarà toccato – se non di striscio – dalle tensioni che vedono la Sardegna come epicentro dello scontro tra alleati, con l’uscente Christian Solinas bocciato da tutti i sondaggi e difeso solo da Matteo Salvini al tavolo del centrodestra. Ancora per poco, secondo gli ultimi rumors.

“La politica ha le sue forme che vanno rispettate, ha i suoi tempi, ma noi intanto andiamo avanti” sono le parole di Cirio a margine dell’inaugurazione del rinnovato Museo nazionale di Scienze naturali, coincisa con l’ultima conferenza stampa d’inizio anno del suo primo mandato da governatore. “Non sono preoccupato – ha proseguito – perché io serenamente avevo dato a suo tempo la mia disponibilità, e nelle loro visite in Piemonte sia la premier Giorgia Meloni, quando è venuta ad Asti, sia in altre occasioni i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, hanno riconosciuto il grande lavoro che questo governo regionale ha fatto e hanno espresso apprezzamenti importanti”. “Continuo a fare il governatore della Regione – ha concluso Cirio – e lo farò fino all’ultimo giorno. La campagna elettorale è sicuramente un momento di confronto in cui si imparano tante cose, ma quello che conta oggi è risolvere i problemi dei piemontesi. Lasciamo il Piemonte un po’ meglio di come l’abbiamo trovato ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Ed è per questo che con energia, onestà e impegno ci mettiamo a disposizione”.

Intanto, Cirio prosegue nel suo lavoro di allargamento del perimetro della coalizione. Un lavoro discreto e certosino anche per evitare di agitare i partiti tradizionali, ma consapevole della necessità di dare rappresentanza a quel segmento di elettorato che trova fatica a riconoscersi nella trimurti del centrodestra. Da una parte la lista civica, dall'altra tutte quelle formazioni centriste diversamente posizionate sullo scacchiere politico nazionale ma che guardano a lui con crescente interesse, com'è il caso della calendiana Azione. “Sono pronto a condividere il percorso con tutti quelli che crederanno nel nostro programma. Noi dobbiamo condividere le stesse idee sulle infrastrutture e sulla necessità che vadano fatte, ad esempio sulla Tav che deve essere completata” ha detto il governatore, commentando le parole del leader di Azione sul possibile sostegno al centrodestra. “Dobbiamo condividere le stesse idee sul rapporto della sanità pubblica e privata che è un rapporto dove la sanità pubblica è fondamentale e quella privata è complementare. Questo è importante: pensarla allo stesso modo”. Poi Cirio ha concluso: “Siamo stati un governo regionale non litigioso. Questo è il complimento più bello che ricevo quando vado in giro per il Piemonte, che la gente mi dica che ho fatto andare d’accordo le persone. Ecco, il nostro compito è questo. Ed è lo stesso metodo con cui lavoro con il sindaco di Torino e i sindaci di tutto il Piemonte di cui non chiedo la tessera ma i problemi che hanno e insieme li risolviamo. Sono più di cinquanta i comuni dove sono stato e in cui mi hanno detto ‘è la prima volta che viene qui il presidente della Regione’”.

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