TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd, lezione dei compagni lombardi: come perdere con il campo largo

Confronto dei vertici del partito piemontese con i colleghi di Lombardia e Liguria, esperti di alleanze coi Cinquestelle e di capitomboli contro il centrodestra. Majorino: "Senza intesa non si va da nessuna parte". E coi grillini lui dov'è arrivato?

Si è anche collegata Elly Schlein, ma non funzionava il proiettore. Un cattivo presagio, o soltanto la rappresentazione plastica delle comunicazioni “interrotte” tra Torino e la capitale sulle regionali? Gli stessi rappresentanti del Pd ci scherzano su: “Ormai dovremo aspettare la Sardegna”, che non vota domani ma il 25 febbraio. Giorno più giorno meno..

Lombardia, Liguria, Piemonte e Val d’Aosta. I capigruppo e segretari dem delle quattro regioni del maxi collegio Nord-Ovest alle prossime Europee si incontrano per buttare giù idee e strategie. Padrone di casa il numero uno della pattuglia a Palazzo Lascaris, Raffaele Gallo. “Non abbiamo parlato né di candidature né di scenari interni alla coalizione piemontese” mette le mani avanti il segretario piemontese Domenico Rossi. C’era anche l’ex governatrice oggi europarlamentare Mercedes Bresso. La delegazione più numerosa è quella lombarda: si sono presentati in otto, capitanati dall’ex candidato a governatore Pierfrancesco Majorino, che giusto un anno fa di questi tempi prendeva la “scoppola”, Attilio Fontana, fermandosi a 20 punti di distanza. Anche lui col campo largo, addirittura ricevendo l’investitura da Giuseppe Conte. Non ha cambiato idea, anzi benedice gli sforzi di Rossi, che “sta lavorando da mesi nell’unica prospettiva, la più giusta e corretta, che è quella di costruire l’alleanza più ampia possibile”. E dopotutto se lo dice lui che, alleato con il M5s, ha preso il 34% alle regionali dell'anno scorso, o magari i colleghi liguri che guidati da Ferruccio Sansa sono arrivati al 39%, ci sarà da credergli. 

I milanesi si prendono la scena: oltre a Majorino, parla anche la sua vice Roberta Vallacchi, mentre Liguria e Val d’Aosta restano sullo sfondo. Da Milano si sono portati dietro anche una nuova promessa Paolo Romano, classe 1996 che ha raccolto quasi 10mila preferenze all’ultima tornata. Voleva sedersi in terra perché non c’era posto, l’hanno sistemato in prima fila.

E visto che si parla di regionali, vuoi non farlo un passaggio sui rischi di lombardizzazione della sanità piemontese? Vallo a spiegare alle migliaia di piemontesi che ogni anno preferiscono andarsi a curare Oltreticino.  “Quattro anni fa un lombardo su venti rinunciava alle cure a causa della tenaglia delle liste d’attesa, oggi sono uno su nove”, racconta Majorino. Sarà. Il più schietto è Luca Garibaldi, capogruppo nel Consiglio ligure: “Purtroppo di queste Regioni governiamo solo la Val d’Aosta”. E pure senza l'aiuto dei Cinquestelle.

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