DIRITTI & ROVESCI

Borse di studio, Cirio stacca l'assegno

Sono partiti questa mattina i bonifici per gli ultimi duemila studenti. In totale sono 17.860 gli universitari ad aver ottenuto il contributo per una erogazione omplessiva di 92 milioni. Il governatore: "Abbiamo mantenuto la promessa"

Sono partiti questa mattina i bonifici per il pagamento delle 1.959 borse di studio per altrettanti aventi diritto che erano in attesa dell’assegno. Il pagamento è stato possibile grazie a uno stanziamento straordinario da parte della Regione Piemonte che ha voluto anticipare 8,3 milioni di euro a Edisu, consentendo all’Ente per il diritto allo studio di effettuare i bonifici e aggiornare la graduatoria. “Avevamo promesso che tutti i 17.860 aventi diritto avrebbero avuto la borsa di studio e così è avvenuto”, sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori Elena Chiorino e Andrea Tronzano, ricordando che, con questo ulteriore stanziamento, la cifra destinata alle borse di studio supera i 92 milioni di euro, una cifra record.

“Questa amministrazione – spiegano – ha deciso di pagare tutte le borse di studio arrivando a triplicare le risorse che in passato erano destinate a questo capitolo del bilancio. È evidente che non potendo prevedere in anticipo il numero delle domande ammesse, e a fronte di un numero di aventi diritto più alto rispetto al passato, si è reso necessario integrare le risorse e, come avevamo assicurato, è stato fatto. Credere nell'Università e nello studio vuol dire fare investimenti reali ed è per questo che la Regione ha trovato tutte le risorse necessarie nel suo bilancio”. “Basti un semplice raffronto con il passato: nel 2019/2020, ultimo anno gestito dalla precedente amministrazione, le borse pagate erano state 13.805 per un totale di 41.403.412 euro. Nel 2023, con la giunta di centrodestra alla guida, sono 17.860 le borse di studio per un totale di 92.106.437 euro. Questa è la migliore risposta a chi ha polemizzato in questi giorni, perché il sostegno agli studenti lo si fa con i fatti e non con le semplici parole” concludono Cirio, Chiorino e Tronzano.

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