Reti di traffico di droga, 24 arresti in tutta Italia

È scattata all'alba un'operazione antidroga della guardia di finanza di Torino e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) di Roma, coordinati dalla Procura - Direzione Distrettuale Antimafia torinese, a seguito di un'ordinanza del gip che ha disposto l'arresto di 24 persone, italiane e albanesi, ritenute responsabili di far parte di due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico e alla commercializzazione sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana. Al blitz collaborano le fiamme gialle, oltre a quelle del Piemonte, della Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo. Secondo gli inquirenti un gruppo faceva a capo a un 58enne albanese da oltre 20 anni residente nel Torinese, che aveva la base logistica nel capoluogo e operava in comuni dell'area nord della città, con ramificazioni e collegamenti in altre province piemontesi e nelle regioni vicine. Il gruppo, secondo gli investigatori, aveva una consolidata rete di approvvigionamento e distribuzione di cocaina con persone incaricate di acquisto, stoccaggio, lavorazione e successiva commercializzazione della sostanza e una vasta rete di clienti in Piemonte, nelle province di Torino, Asti e Cuneo, ma anche in Toscana, nella provincia di Lucca. Durante le indagini della guardia di finanza di Torino un secondo gruppo è stato individuato ad Alessandria. Al vertice un 39enne albanese, anch'egli da circa 20 anni in Italia che manteneva diretti contatti con i fornitori in Albania e che trafficava non solo cocaina ma anche hashish e marijuana vendendo lo stupefacente in Piemonte, nel Torinese, Alessandria e Novara, in Lombardia, nelle province di Pavia, Milano e Brescia, e in Francia. Entrambi i gruppi disponevano di alloggi e luoghi dove nascondere la droga e di un collaudato sistema per il trasporto e la distribuzione. Durante le indagini sono stati sequestrati in varie regione complessivamente circa 45 kg di cocaina, 150 kg di marijuana, 1,5 kg di hashish e 900 mila euro in contanti. Lo stupefacente sequestrato se immesso sul mercato 'al dettaglio' avrebbe potuto fruttare introiti illeciti per almeno 6 milioni di euro.

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