SOTTOGOVERNO

Finpiemonte, gli ispettori del Mef: incassati emolumenti non dovuti

Consiglieri del precedente mandato hanno percepito compensi superiori: ora devono restituire alle casse della finanziaria regionale le somme in eccesso. Ma c'è anche chi, come l'ex presidente Ambrosini, si è "dimenticato" di riscuotere 40mila euro

Dagli uffici di Finpiemonte sono partite le lettere ai consiglieri del precedente Consiglio di amministrazione, con l’invito a restituire quanto incassato in eccesso. Non è chiaro se per errore o per una differenza tra netto e lordo “in busta”. Fatto sta che gli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze hanno riscontrato la discrepanza e invitato il vertice attuale della finanziaria regionale a recuperare la differenza.

Le lettere sono state indirizzate a Roberto Molina, Umberto Bocchino e agli altri componenti del board e pare che quasi tutti abbiamo già rimborsato gli importi dovuti. La stessa sorte è toccata a Giuseppe Benedetto, l’ex membro del cda presieduto a suo tempo da Stefano Ambrosini. Al professore, invece, non solo non sarebbe stata richiesta alcuna restituzione ma addirittura risulterebbe in credito del non trascurabile importo di 40mila euro: cifra che l’ex presidente si sarebbe “dimenticato” di incassare. Nella stessa situazione anche l’ex consigliera Paola Bosso che avanzerebbe una piccola cifra. Tanto che Finpiemonte starebbe per scrivere a entrambi per offrire il pagamento degli emolumenti non percepiti. Resta da capire se dai 40mila euro spettanti ad Ambrosini siano stati detratti i 20mila euro che l’allora presidente aveva donato alla Regione come proprio contributo personale agli sforzi compiuti dalla giunta di Alberto Cirio durante il periodo Covid.

In tal caso il credito sarebbe la metà della somma indicata dagli ispettori del Mef, che sembra siano rimasti sorpresi all’epoca, di trovare un esponente aziendale che aveva incassato molto meno di quanto gli spettava. Pare infatti che non capiti spesso, da Trento a Siracusa. E neppure in Finpiemonte, come dimostra la recente revoca del consigliere designato dai grillini per presunti conflitti di interessi. Questione non completamente risolta e ancora oggetto, parrebbe, di approfondimenti sul piano contabile (e forse non solo).

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