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Rai, altro che "Tele-Meloni". Il Pd ha lottizzato più di tutti

Due giorni fa la manifestazione di Schlein a viale Mazzini. Ma i dem sono quelli che hanno controllato l'azienda per decenni piazzando il maggior numero di consiglieri d'amministrazione. Poi vanno all'opposizione e dicono "via i partiti"

Mercoledì Elly Schlein era davanti alla Rai per chiedere di spegnere “Tele-Meloni” e approvare una riforma che liberi viale Mazzini dal gioco dei partiti. Negli ultimi vent’anni, però, è stato proprio il Pd ad aver avuto più potere all’interno della tv pubblica. “Noi promuoviamo una riforma che renda finalmente indipendente la Rai dall’influenza dei partiti e della politica” ha detto la segretaria dem. E come darle torto, non fosse che il suo partito ha disposto per anni della Rai. Secondo la ricostruzione di Pagella Politica, dal 2005, anno in cui è stato eletto il primo cda con la cosiddetta “legge Gasparri”, il Pd è stato il partito che ha espresso più consiglieri di amministrazione, tra quelli nominati dal Parlamento. Quanti? Undici in totale, due in più di Forza Italia, ferma a 9, mentre ne hanno avuti 4 a testa Lega e Udc. I primi furono Carlo Rognoni (Ds) e Nino Rizzo Nervo (Margherita), quando mancavano ancora due anni alla nascita del Pd (in quel cda anche Sandro Curzi in quota Rifondazione comunista).

Da allora ogni maggioranza di governo si è impossessata della Rai: prima attraverso le nomine nel cda e poi a cascata dei direttori dei vari tiggì e dei presentatori dei talk show serali.  L’attuale consiglio di amministrazione si è insediato a luglio 2021, durante il governo Draghi, che era supportato da tutti i principali partiti in Parlamento, eccetto Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana. Le due nomine indicate dall’esecutivo sono state quelle di Marinella Soldi, poi eletta presidente del cda, e Carlo Fuortes, che ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato fino alle sue dimissioni a maggio 2023. Al suo posto il governo Meloni ha indicato il nome di Roberto Sergio, confermato poi dal cda. I quattro componenti eletti dal Parlamento sono Simona Agnes (in quota Forza Italia), Igor De Biasio (Lega), Francesca Bria (Pd) e Alessandro Di Majo (M5s).

Durante la manifestazione Schlein ha riconosciuto che “non ogni male” per la Rai è “nato con questo governo”. Ha anche ammesso che in passato il suo stesso partito ha beneficiato della lottizzazione della Rai. Viene solo da chiedersi perché a voler fare le riforme, di volta in volta, siano sempre le forze d’opposizione e che quindi non hanno i voti per approvarle. Poi quando vincono le elezioni… se ne scordano.

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