PISTOLA & IL BOMBA

LoRenzi d'Arabia attacca Delmastro: "Dica la verità sul caso Pozzolo"

Il sottosegretario fa accogliere il leader di Iv da un dromedario. Lui spara a zero: "Si sottoponga con sua sorella alla prova del Dna". E sugli sfottò relativi alla sua attività di conferenziere all'estero replica: "Un circo, loro sono i pagliacci"

Un dromedario per il senatore di Riad. Ad accogliere a Biella Matteo Renzi nella sua prima tappa del tour in Piemonte per la promozione del suo ultimo libro anche il cammello preso a prestito da un parco zoologico astigiano dai militanti di Fratelli d’Italia che, in un banchetto allestito pochi metri dalla libreria Giovannacci, hanno issato alcuni manifesti di sfottò: “Sei venuto col jet di stato?", “LoRenzi d’Arabia”. Provocazione politica e goliardia, con due attivisti in abiti tradizionali arabi e alcuni bidoni di petrolio. Fra i passanti c'è chi ha avuto reazioni divertite, chi ha scattato delle foto ricordo e chi ha criticato l’iniziativa. Tra i presinti anche l’assessore regionale Elena Chiorino, molto legata al capataz locale dei meloniani, Andrea Delmastro. E proprio a casa del sottosegretario alla Giustizia, l’ex premier ha voluto tornare sul caso Pozzolo, il parlamentare FdI dalla cui pistola è partito il colpo che la notte di Capodanno ha ferito il genero del caposcorta di Delmastro, anch’egli presente al cenone organizzato a Rosazza dalla sorella Francesca, sindaco del piccolo borgo della Valle Cervo.

“Il problema di fondo è che il modo con cui Delmastro ha gestito questa vicenda non è corretto. Gli abbiamo chiesto di venire in aula a spiegare come sono andate realmente le cose, perché se mente lì poi va a casa”, ha attaccato il leader di Idv. “Poi gli abbiamo chiesto di spiegare se, come dice Nordio, l’attribuzione della sua scorta è stata casuale, perché io invece credo che Delmastro se lo sia scelto il caposcorta, peraltro andando contro le regole del ministero della Giustizia. Sono argomenti sui quali vogliamo una risposta, e questo non c’entra con la Procura, c’entra con la politica”.

Accompagnato dai vertici del partito (nella sala della libreria sono arrivati il capo dei senatori Enrico Borghi, Ivan Scalfarotto, Luciano Nobili, Francesco Bonifazi, Silvia Fregolent oltre agli esponenti biellesi), Renzi ha ribadito gli interrogativi che da giorni ripete sulla ormai celebre notte di San Silvestro a Rosazza. “Noi sappiamo – ha argomentato – che l’esame del Dna sulla pistola dice che l’hanno toccata almeno tre persone. Uno sarebbe Pozzolo, l’altro il caposcorta Morello che dice di aver toccato l’arma per fermare Pozzolo, e il terzo chi è? Io faccio una proposta precisa che metteremo per iscritto: Delmastro e sua sorella, che sono i due pubblici ufficiali presenti, si devono sottoporre all’esame del Dna per verificare se su quella pistola ci sono o no le loro tracce. Se loro dicono la verità, su quella pistola non c’è il loro Dna, e se non c’è, loro escono da questa vicenda e sarà Pozzolo a dover raccontare cosa è accaduto”. Rispondendo poi alle domande dei cronisti, Renzi ha ribadito: “Io non credo al racconto che stanno dando di quella notte. Non ho documenti segreti, ma ci sono le loro frasi che sono contradditorie a cominciare dal fatto che non possono non sapere chi ha sparato. La ricostruzione di quelle ore è piena di buchi: noi vogliamo che Delmastro venga in parlamento e là lo valuteremo sulla base delle carte che abbiamo noi. Io penso che dopo oggi accetterà di venire”. Renzi, invece, ha dichiarato di non voler rispondere a chi gli chiedeva se avesse avuto occasione di parlare con qualcuno che era presente alla serata.

“Lo dico con grande rispetto con chi fuori da qui ha pensato bene di organizzare un sit-in portando un dromedario e attaccandomi sull’Arabia. Ci hanno fatto un gigantesco spot al libro. Questa è la differenza tra influencer e politici: sono andati al circo a prendere un dromedario. Mi immagino la gestione del circo: volete anche i pagliacci? No, i pagliacci li portiamo noi, ce li abbiamo in casa. Il pagliaccio si chiama Andrea. Loro dimostrano di non parlare di contenuti. Se vogliono parlare di Arabia Saudita, io ne parlo” ha concluso. Intanto Delmastro annuncia carte bollate: “Ho depositato una querela contro Renzi per le sue continue diffamazioni. Se ha qualcosa da dire vada in Procura”.

print_icon