LA SACRA RUOTA

Stipendio "stellare" per Tavares: 36,5 milioni all'anno (518 volte il salario di un operaio)

Il ceo nel 2023 compensa il "taglio" della paga base (13,5 milioni) con una serie di incentivi. Il "povero" Elkann, già nelle grane per l'eredità, incassa "solo" 4,8 milioni. Ma può consolarsi con la Ferrari che gli versa altri 2,39 milioni

Uno stipendio stellare. L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha percepito nel 2023 una retribuzione di 13,5 milioni di euro, 1,4 milioni in meno rispetto al 2022 (14,9 milioni di euro). Uno stipendio che corrisponde a 518 volte il salario medio di un dipendente del gruppo automobilistico nato dalla “fusione” fra Fiat-Chrysler e Peugeot (il rapporto era di 365 nel 2022 e di 298 nel 2021). Secondo i calcoli dei sindacati quasi quanto lo stipendio mensile di 12mila lavoratori di terzo livello. I compensi 2023 sono composti da una retribuzione base di 2 milioni di euro, tutto sommato in linea con le remunerazioni dei top manager mondiali, che è invariata da tre anni, a cui va aggiunta una retribuzione variabile del 90% rispetto obiettivi di performance, che ammonta a 11,5 milioni. Nel complesso circa 1,4 milioni di euro in meno rispetto alla somma percepita nel 2022, cui però deve essere sommato un incentivo per la trasformazione di Stellantis in un provider di mobilità tecnologica sostenibile, pari a 10 milioni di euro. Inoltre, sono stati attribuiti all’amministratore delegato anche incentivi a lungo termine pari a 13 milioni di euro che saranno assegnati a Tavares solo se saranno raggiunti nei prossimi anni specifici target.

Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha invece percepito una retribuzione di 4,8 milioni di euro, a fronte di una parte fissa di 924mila euro, una variabile di 3,2 milioni e fringe benefit per 684mila euro. La retribuzione complessiva del presidente cala di un milione rispetto ai 5,8 milioni del 2022. Il rampollo dell’Avvocato, in queste settimane nell’occhio del ciclone giudiziario per le vicende relative all’eredità, nel 2023 ha ricevuto una remunerazione anche in qualità di presidente della Ferrari. In questo caso Jaki ha ricevuto dalla casa di Maranello una remunerazione complessiva di 2,39 milioni di euro (1,977 mln nel 2022). Le principali voci sono costituite dal compenso annuale (514mila euro), dalla parte variabile (985mila euro) e dal piano di incentivazione a lungo termine (879mila euro).

È quanto emerge dalla Relazione Annuale 2023 pubblicata dalla società. Un anno chiuso con l’approvazione di risultati record: ricavi per 190 miliardi e profitti per 18,6 miliardi. Numeri che hanno fatto felice soci e investitori, in primis gli azionisti a cui dalla fondazione nel 2021 la società ha versato sui loro conti correnti circa 23 miliardi di euro, tra dividendi e riacquisti azionari. Tasche piene e tutti felici? Non è detto. Già in passato i soci costrinsero i vertici a rivedere al ribasso i compensi degli amministratori, a partire da quello di Tavares, spalleggiati in quest’opera calmierante dallo Stato francese, azionista al 6,4%. Non è detto, quindi, che il prossimo 16 aprile, giorno in cui è stata fissata l’assemblea, la questione non si ripresenti.

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