VERSO IL VOTO

"Il Piemonte non è la Sardegna", il M5s gela l'entusiasmo del Pd

I dem sono ormai allo stalkeraggio. "Non sprechiamo l'esempio di Todde", implora Rossi. Ma da Conte alla coordinatrice Disabato non ci stanno e mettono un macigno sul campo largo: "Non c'è alcun collegamento". E anche nella base di Schlein c'è fermento

“Dal Piemonte un grande augurio di buon lavoro”. Festeggiano la compagna di partito Alessandra Todde, neo presidente della Sardegna, i pentastellati piemontesi. Nulla di più, ostentatamente insensibili alle lusinghe che da qualche ora, con insistenza, giungono dal Pd, il principale alleato della vittoria sull’isola. “È un momento straordinario per la comunità del Movimento 5 Stelle – scrivono i tre consiglieri grillini di Palazzo Lascaris –. Oggi celebriamo un risultato storico con l’elezione della prima Presidente di Regione a 5 Stelle e della prima governatrice donna della Sardegna. Complimenti alla nostra Alessandra Todde, persona tenace e preparata. Dopo aver dimostrato la propria competenza al Governo e in Parlamento, siamo certi saprà fare altrettanto bene nella sua splendida terra”.

E così alla raffica di appelli partita dal Pd – “Non sprechiamo l’esempio di Todde in Sardegna: uniti si batte la destra”, implora il segretario dem Mimmo Rossi – dal M5s si risponde con un’alzata di spalle. “Qui siamo in Piemonte e, come appare sempre più chiaro, la realtà è ben diversa – chiarisce Sarah Disabato, coordinatrice regionale M5s –. Abbiamo sempre ribadito come non vi fosse alcun collegamento tra il nostro percorso e quello intrapreso in Sardegna o in altre regioni e oggi è bene rimarcarlo”. Non solo un macigno sul campo largo ma pure una stoccata velenosa al corteggiatore ormai vicino allo stalkeraggio: “Le logiche spartitorie, tanto care ad altre forze politiche, non appartengono minimamente al Movimento 5 Stelle. Noi ascoltiamo e rispettiamo la voce dei territori e ci confrontiamo sui temi e sui contenuti. Ad oggi le risposte che aspettavamo dal Partito Democratico non sono arrivate, se non in parte e a mezzo stampa da alcuni esponenti. Dispiace che i passi in avanti fatti dal M5s in questi mesi non siano stati ricambiati in alcun modo. Le convergenze non si costruiscono per battere qualcuno, ma per offrire un progetto serio e concreto ai cittadini”.

La linea, del resto, è quella ribadita ancora ieri sera da Giuseppe Conte: “Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati”, ha scritto l’Avvocato appulo su X, gelando le fregole piddine. Si limita a ringraziare Todde “per questo risultato storico” Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e vice Conte, guardandosi bene dal pronunciare parole che possano essere interpretate come un’apertura all’alleanza giallorossa nel suo cortile di casa. In questo trovando una sponda nell’acerrimo nemico, suo successore a Palazzo civico, Stefano Lo Russo: “La vittoria del centrosinistra in Sardegna è un ottimo segnale” scrive il sindaco Pd che si congratula con Todde per poi strologare sul “momento storico complesso per tutta l’Europa”.

In verità, anche nel Pd si registra un certo fermento. Se nel ceto dirigente prevale la linea dell’accordo a ogni costo con il M5s, tra i quadri intermedi e nella base gli umori sono assai diversi. Basta scorrere post e commenti che rimbalzano tra social e chat per farsi un’idea di come la vittoria risicata sarda non scateni tutto quell’entusiasmo che i vertici tendono a rappresentare. “Se il Pd si allea con i 5S, io giuro che voterò la Meloni”; “Avete regalato la Sardegna a Conte!”; “Povero ex Pd. Ridotto ad elemosinare dai 5 Stelle”; “Conte ha rivendicato che la Todde è grillina mentre la Schlein piagnucolava parlando di alleanza. Un bel tacere…”; “Ha perso Schlein che si ritrova a fare sempre più la gregaria”; “L’esultanza per una grillina è la definitiva morte del Pd”; “Avete regalato ai grillini la Regione Sardegna, quando il Presidente poteva essere uno del Pd. I 5 Stelle hanno preso come voti di lista un misero 7% meno della metà dei vostri voti. Non vi vergognate un po’?”; “I 5S hanno preso il 7% gli avete portato l’acqua con le orecchie”.

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