TRAVAGLI DEMOCRATICI

Il Pd (ri)scopre il Nord. Bonaccini: “Non basta l’alleanza coi 5 Stelle”

"Di otto Regioni ne governiamo solo una". Dopo i complimenti a Todde-Schlein il governatore emiliano fa un bagno di realtà: "Abbiamo già subito sonore sconfitte". E il 10 marzo riunisce a Milano la sua corrente

A mezzanotte di domenica sera aveva già fatto i complimenti a Todde e Schlein, eppure in molti erano convinti che in caso di sconfitta in Sardegna il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sarebbe passato all’offensiva contro la segretaria col pretesto del no sul terzo mandato alle amministrative, da lui notoriamente avversato. Poi le cose sono andate diversamente e lui è stato il primo ad adeguarsi. Oggi però, al di là delle frasi di rito, il governatore più a nord che il Pd tira fuori il suo schema.

La prende larga, ma il senso è che i grillini sono necessari ma non sufficienti: "Nel nord su otto Regioni il Pd e il centrosinistra ne governano solo una, l'Emilia-Romagna, ed è un bel problema". Negli ultimi tempi in queste realtà "abbiamo subito sconfitte non banali, in qualche caso sonore", ha detto a Skytg24. Il governatore, che dei Dem è anche presidente, ha poi chiarito il suo pensiero: "Io penso che un'alleanza Pd e 5 stelle da soli in questa parte del Paese non basti e quindi bisogna lavorare, quando bisognerà tornare a votare in regioni importanti", ad allargare la coalizione. Parole con le quali Bonaccini anticipa la convention di Energia Popolare, l'area riformista del Pd che si era coagulata attorno alla sua candidatura alle primarie dell'anno scorso. L'appuntamento è a Milano all'Auditorium Testori, il prossimo 10 marzo. 

A giugno tocca al Piemonte, poi sarà il turno della sua Emilia per poi arrivare, a 2025 inoltrato, al Veneto e alla Liguria. Regioni in cui "bisogna rendersi conto delle condizioni politiche che ci sono nei territori" e "tutte le altre opposizioni", dice Bonaccini citando indirettamente i partiti del Terzo polo, "devono capire che senza il Pd è impossibile battere questa destra, a meno che non si voglia diventare, isolandosi, i migliori alleati della destra". Un ragionamento che ben si sposa con le parole al miele sul leader di Azione: “Ho molto apprezzato le parole di Calenda" dopo il voto in Sardegna: "Penso vadano prese sul serio”, ha aggiunto, con un notevole grado di azzardo.

print_icon