ALTA TENSIONE

Sfida degli anarchici alla Polizia, assalto a una volante in Questura

A Torino gli antagonisti alzano il livello dello scontro. Una cinquantina di autonomi dei centri sociali hanno circondato la vettura per liberare un uomo di origini marocchine e impedire la sua estradizione. Sdegno del ministro Piantedosi - VIDEO

Assalto a Torino a una pattuglia della Polizia che stava portando un uomo di origini marocchine a un centro di rimpatrio in Lombardia per essere espulso dall’Italia. A compiere l’attacco, oggi pomeriggio, proprio davanti agli uffici della Questura del capoluogo piemontese, un gruppo di autonomi e anarchici che ha circondato la volante, cercando di aprirne le portiere e l’ha colpita poi a calci a pugni. Altri agenti sono intervenuti e hanno bloccato gli aggressori, fermandone quattro. Nei disordini un poliziotto è rimasto lievemente ferito. Con il loro blitz gli antagonisti cercavano di liberare lo straniero, fermato ieri sera alla periferia di Torino dove aveva imbrattato con scritte ingiuriose le pareti del sottopasso di corso Grosseto, e accusato di danneggiamento. Ma già prima oggi a Torino un drappello di antagonisti, formato da una decina di persone, aveva fatto irruzione nei locali del centro medico dell’Asl, in via Farinelli, alla periferia sud della città. La protesta si è però concentrata a pochi chilometri di distanza, davanti alla Questura, nel centro cittadino. Quando dal cortile è uscita l’auto della polizia con il marocchino a bordo, un folto gruppo di antagonisti l’ha bloccata e colpita. Momenti di grande tensione con l’intervento di altri agenti che hanno riaccompagnato l’uomo negli uffici della Questura, fermato alcuni manifestanti e allontanato gli altri. La protesta degli antagonisti si è poi spostata nella vicina piazza XVIII dicembre, davanti alla stazione ferroviaria di Porta Susa, dove alcune auto in transito sono state colpite e danneggiate dai manifestanti. Poi gli autonomi e anarchici - una trentina in tutto - si sono diretti nuovamente verso la Questura, dove hanno acceso fumogeni, srotolato uno striscione con la scritta “Fuoco alle galere e al Cpr” e urlato slogan contro la polizia.

Dall’assessore regionale alla Sicurezza, il leghista Fabrizio Ricca, arriva “solidarietà all’agente ferito e ai cittadini torinesi rimasti ostaggio di militanti anarchici che disprezzano le leggi e la convivenza civile. Dialogare con i centri sociali antagonisti è una futile perdita di tempo”, aggiunge Ricca, riferendosi alla recente delibera del Comune di Torino per un progetto di co-progettazione nel centro sociale torinese Askatasuna. “Non è un caso che un episodio così grave avvenga proprio nella città dove il sindaco avvia la regolarizzazione dei centri sociali antagonisti. A Torino si è purtroppo creato un clima di impunità che rafforza le strategie della tensione e l’arroganza degli antagonisti”, è l’affondo di due esponenti di Fratelli d’Italia, l’assessore della Regione Maurizio Marrone e la vicecapogruppo del partito alla Camera Augusta Montaruli. Per il sindacato Siulp provinciale si è trattato di “un comportamento eversivo, fuori da ogni limite tollerabile di giustificazione”. Per un altro sindacato di polizia, il Sap, “le conseguenze della presa di posizione di una parte della classe politica sui casi di Pisa e Firenze, imputando sin da subito colpe sulla polizia di Stato, si traducono oggi nell’assalto alla Questura da parte di gruppi anarchici”. Di un “inaccettabile atto di violenza” nei confronti della Polizia, “sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell’ordine e la Polizia” parla il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dicendosi “sdegnato per la gravissima aggressione ad un mezzo della Polizia” nel centro di Torino. Come ministro, conclude, “mi prodigherò in ogni sede per affermare la dignità e l’onore di servitori dello Stato che quotidianamente, anche mettendo a rischio la loro incolumità, concorrono ad affermare i valori di libertà e democrazia”.

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