VERSO IL VOTO

Renzi starà un po' Bonino?

Con Calenda che conferma il veto sull'ex compare la lista per gli Stati Uniti d’Europa potrebbe essere capitanata dal ticket tra lo statista di Rignano e la pasionaria radicale. L'ostacolo dello sbarramento e la crescente irritazione dei partner a Bruxelles

Grande è la confusione sotto il cielo e per uno come lui, abituato a sguazzare nel marasma, la situazione è eccellente. A cento giorni dalle urne europee, con l’opposizione in preda allo psicodramma delle intese per le regionali e la maggioranza in fibrillazione dopo la sconfitta in Sardegna, Matteo Renzi si butta nella mischia. Così la festa per i 50 anni del Giornale diventa il Matteo-show dove lo statista di Rignano dà il meglio di sé su tutto: difende la visita del vicepremier Matteo Salvini al genero Denis Verdini in carcere, rivendica di essere “più sovranista” della premier Giorgia Meloni sul caso Ilaria Salis, lancia la campagna elettorale che parte domani da Londra per far capire che senza Europa si sta peggio.

Il punto infatti è proprio questo: Renzi vuole Più Europa, nel senso del partito. Si è presentato al loro congresso e ha affermato di voler partecipare alla lista per gli Stati Uniti d’Europa su cui Benedetto Della Vedova ha insistito tanto. Forse potrà candidarsi anche la storica leader Emma Bonino, così da aumentare le chance di raggiungere il 4%? Calma. Perché il veto su Renzi è stato subito ribadito dal leader di Azione Carlo Calenda: “Quello che certamente non faremo è andare con Italia viva, perché il rapporto con Renzi si è rotto e se ci ripresentassimo in questo modo agli elettori non sarebbe credibile", ha detto il leader che non ha mai mantenuto un proposito, ultimo quello di non allearsi mai più coi grillini. Talmente volubile che con lui Giuseppe Conte può fare la parte del coerente.

Ma la strada per gli Stati Uniti d’Europa è ancora lunga e accidentata. E se il presidente di Più Europa Federico Pizzarotti pende dal lato di Carlo, Riccardo Magi e Della Vedova respingono la fatwa e quindi restano favorevoli a imbarcare l'ex premier. Un teatrino, quello tra Renzi e Calenda, che ha stufato i principali alleati europei. Saranno anche problemi da partitini, ma il pacchetto di voti di Renzi e Calenda, che uniti raggiunsero l’8%, fa gola agli alleati Europei di Renew Europe che vedono i voti liberali assottigliarsi ovunque e non vogliono perdere i 6 eurodeputati italiani che quella percentuale gli garantirebbe.

 Ma ormai è quasi impossibile. Meglio scherzarci su: "Il mio 40% stavolta ha una virgola in mezzo, è il 4,0%. A quelli che mi hanno votato nel 2014, dico: potete votarmi ogni 10 anni... la prossima volta ve lo richiedo nel 2034”. Parola di Renzi, come non credergli?

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