VERSO IL VOTO

Soldi privati per l'ospedale pubblico: ad Alessandria il M5s non si oppone

A Torino Appendino approvò il progetto della Regione per finanziare il Parco della Salute e nel capoluogo mandrogno la giunta giallo-rossa valuta di realizzare con il famigerato Ppp il nuovo nosocomio. Ma allora perché chiedono l'abiura al Pd per allearsi in Regione?

“Credo sia necessario guardare i temi non solo con gli occhi concentrati su Torino, ma anche sul resto del Piemonte”. E’ un messaggio chiaro, ai naviganti incagliati nelle secche dell’ormai quasi fallita alleanza tra Pd Cinquestelle con cui presentarsi alle regionali, quello da Rita Rossa, già sindaco di Alessandria, oggi componente della segreteria regionale dem, ma soprattutto capogruppo in quel consiglio comunale frutto, unico in un capoluogo di provincia in Piemonte, proprio dell’alleanza giallorossa.

Nell’esortazione di Rossa, esponente bonacciniana, ma non per questo timida nell’indicare la strada del campo largo come “quella giusta”, c’è però anche una involontaria (o perlomeno non dichiarata) indicazione a guardare proprio a quel che succede laddove il partito di Elly Schlein e quello di Giuseppe Conte governano insieme una città. E soprattutto, entrambi i partiti vanno d’amore e d’accordo addirittura su quella che per Chiara Appendino è la questione principale e inderogabile: la realizzazione dei futuri ospedali con il sistema del partenariato pubblico-privato. L’ex sindaca di Torino, ora viceConte o contessa nel suo ruolo di numero due del partito, evidentemente non solo ha la memoria corta circa il suo assenso all’epoca in cui guidava la città al partenariato, scelto dall’allora giunta regionale di Sergio Chiamparino per costruire il Parco della Salute, ma forse non sa neppure come si muovono i suoi ad Alessandria. Lì dove il sindaco Giorgio Abonante ha vinto, sostenuto, fin dall’inizio, anche dai Cinquestelle, il partito di Conte e di Appendino ha due consiglieri e un assessore, il già candidato sindaco nel 2017 Michelangelo Serra. Ebbene di fronte alla concreta prospettiva di realizzare il nuovo ospedale proprio con il partenariato pubblico-provato nessuno di loro ha alzato, neppur timidamente, un dito. Avevano alzato le barricate, i Cinquestelle, sulle prime ipotesi di sito su cui realizzare il nuovo polo sanitario, ponendo in evidenza problematiche idrogeologiche, che effettivamente poi sono state oggetto di valutazione e il luogo dove costruire l’ospedale è cambiato. Ma nemmeno una parola, da parte dei grillini, sul sistema di finanziamento prospettato dalla Regione e che è parte di un protocollo prossimo alla firma. Qualcosa è sfuggito alla Appendino nella sua regione, sia pure in quel resto del Piemonte oltre Torino dove, per citare ancora le parole di Rossa nel colloquio con lo Spiffero, “forse è più facile trovare la soluzione superando posizioni che parrebbero inconciliabili, magari guardando proprio ad esperienze come quella di Alessandria”? 

Il fatto è, forse, che se la vice di Conte lo sguardo lo volgesse sul capoluogo mandrogno, delle due l’una: o ammette che sul partenariato si può ragionare, o sconfessa e richiama all’ordine i suoi a Palazzo Rosso.

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