VERSO IL VOTO

Verdi di rabbia in Piemonte: "No al diktat di Bonelli"

Il leader nazionale sconfessa il partito locale e impone l'intesa con la sinistra di Fratoianni: lista unica alle prossime regionali. Ma Bertola non ci sta e tuona: "Totale mancanza di democrazia, ecco perché in Italia non riusciamo a dare una rappresentanza credibile"

Verdi nell’ammucchiata a sinistra e, auspicabilmente, alleati dei 5 Stelle? È quello che il leader nazionale Angelo Bonelli non solo si augura ma, attraverso un’intervista a un quotidiano, dà per scontato alle regionali del Piemonte: replicare in chiave locale l’Alleanza con il partito di Nicola Fratoianni, dando vita a un’unica lista. Una decisione che ha colto di sorpresa e fatto arrabbiare non poco lo stato maggiore piemontese, a iniziare da Giorgio Bertola che a Palazzo Lascaris è il portabandiera della formazione ecologista.

“La decisione calata dall’alto da parte dei vertici nazionali di Europa Verde di presentarsi di fronte agli elettori alle elezioni regionali come Avs rappresenta l’ennesima dimostrazione di subalternità a Sinistra italiana – tuona Bertola –. Il gruppo regionale dei Verdi da tempo portava avanti il progetto di una lista autonoma per le prossime regionali, all’interno della coalizione di centrosinistra per conferire alle istanze ambientaliste una voce autorevole”. Il consigliere regionale, già candidato governatore alle scorse elezioni per il Movimento 5 Stelle, da cui è uscito non riconoscendosi più nel partito di Giuseppe Conte, non si dà pace: “Il portavoce nazionale Bonelli e la direzione del partito sono sempre stati tenuti al corrente di ogni singolo passaggio e il 20 luglio del 2023 il consiglio federale regionale aveva deliberato all’unanimità di presentarsi alle regionali con il simbolo di Europa Verde con tanto di verbale della riunione regolarmente trasmesso alla direzione nazionale”.

Prospettiva ribadita ancora successivamente: “Il consiglio federale nazionale, nella riunione del 16 settembre 2023, nel dare via libera all’Alleanza verdi sinistra per le elezioni europee, aveva stabilito che per le elezioni regionali e amministrative le realtà locali avrebbero deciso, sulla base dell’autonomia a loro garantita dallo Statuto, “come presentarsi per riuscire ad essere presenti con eletti verdi/ecologisti nel maggior numero possibile di regioni e città”. E il Piemonte aveva stabilito di correre con una lista autonoma, lasciando la sinistra – che peraltro Bertola conosce bene essendo stato compagno di scranno dell’attuale deputato Avs Marco Grimaldi, al suo destino. “La decisione assunta dai vertici, appresa oggi dall’intervista di Bonelli – conclude –, fa emergere la totale mancanza di democrazia interna, con tanto di violazione dello Statuto e sconfessione delle decisioni prese dal Consiglio federale nazionale e dal Consiglio federale regionale che oggi, fra l’altro, perde Mariella Grisà, co-portavoce regionale, dimessasi a seguito di quanto accaduto. Vicende che rendono evidente la ragione per cui il movimento del Verdi, in Italia, si trova ciclicamente a dover ricominciare da zero”.

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