VERSO IL VOTO

Il Pd batte cassa, obolo a Sant'Elly

A 90 giorni dalle urne il partito del Piemonte non ha ancora un candidato per le regionali e le europee. Non c'è un programma e neanche una coalizione. Ma il segretario Rossi deve iniziare la campagna elettorale e chiede un contributo ai militanti

Un obolo sulla fiducia. Mancano tre mesi alle elezioni regionali in Piemonte: a oggi non c’è un candidato e neanche un programma, la coalizione è ancora oggetto di estenuanti trattative a Roma, ma intanto il Pd chiede un contributo ai suoi militanti ed elettori. “Dona ora” si legge nella comunicazione diffusa questa mattina dal segretario regionale Domenico Rossi. Un versamento minimo di 5 euro perché “la campagna elettorale sta entrando nel vivo e dobbiamo opporre la forza della nostra comunitàe delle nostre proposte all’arroganza e agli annunci della destra” dice Rossi. Ora, quali siano le “nostre proposte” non è mica chiaro, ma certo per stampare un po’ di materiale e attaccare almeno qualche manifesto qualche soldino può sempre far comodo.

Il partito resta appeso tra i due candidati che si sono fatti avanti per guidare la coalizione (altro che disponibilità, non fanno un passo di lato manco se li pigli a picconate): si tratta del vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle e della deputata cuneese Chiara Gribaudo. Il confronto con il Movimento 5 stelle sembra a un punto morto anche se lo sblocco delle trattative in Basilicata e un eventuale buona performance del campo largo in Abruzzo potrebbero portare a un’accelerazione anche in Piemonte. Le prossime ore sono decisive: la deadline resta il 16 marzo, giorno in cui è stata convocata l’assemblea del partito piemontese che dovrà indicare il candidato governatore.

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