TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd verso la conta in Piemonte, ma Schlein vuole un accordo

Fumata nera anche dopo il secondo caminetto dei capataz locali. Valle e Gribaudo restano gli unici candidati. Il vicepresidente di Palazzo Lascaris è in vantaggio in vista dell'assemblea e c'è chi teme un intervento del partito nazionale

Il Pd piemontese va verso la conta. Non sono bastati due incontri tra i maggiorenti delle componenti di Schlein, Bonaccini e Cuperlo per trovare la sintesi, un compromesso in grado di superare il dualismo tra il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle e la deputata Chiara Gribaudo, in lizza per l’incoronazione ad alfiere del centrosinistra nelle prossime regionali. Fumata nera anche dopo l’ultimo caminetto di ieri sera. Nessuna delle fazioni  ha dato segnali d’apertura, i due contendenti restano in campo e non fanno passi indietro e neppure di lato. Anzi, da giorni ormai sono attaccati al telefono per organizzare le truppe in vista dell'assemblea di sabato. Insomma, nel giorno in cui anche in Basilicata le due principali forze di opposizione a Giorgia Meloni si saldano sul nome dell’oculista Domenico Lacerenza, in Piemonte si va alla resa dei conti. E non è detto che sia un male dopo quattro mesi di limbo e attesa.  

Resta l’incognita del Nazareno. Il partito nazionale ha mostrato preoccupazione per quella che viene definita una conta, talvolta addirittura “fratricida”, tanto per dare un tono drammatico a quello che dovrebbe essere il normale esercizio democratico di una comunità: in assenza di un accordo tra due o più candidati si vota e dal momento che non c’è più il tempo per organizzare le primarie saranno i rappresentanti degli iscritti piemontesi in assemblea a pronunciarsi. Ieri sera, subito dopo l’intesa in Basilicata, il telefono del segretario piemontese Mimmo Rossi ha preso a squillare e dall’altra parte c’era Davide Baruffi, plenipotenziario di Schlein per quanto riguarda le elezioni regionali. In quel colloquio è stata ribadita ancora una volta la preoccupazione di Roma di fronte al rischio di una lacerazione; meglio sarebbe un accordo unitario.

Ma a volte, si sa, il meglio è nemico del bene. E per come si sono messe le cose è impossibile pensare a un accordo complessivo tra le forze in campo vista anche la scelta di non estendere la trattativa alle europee. Valle candidato presidente alle regionali e Gianna Pentenero (area Schlein) in corsa per Bruxelles col sostegno di tutto il partito poteva essere un punto di caduta ma quell’ipotesi è stata tolta dal tavolo. Baruffi sarà comunque presente sabato all'Hotel Fortino, assieme a Igor Taruffi, responsabile dell'Organizzazione, l’altro socio della Baruffi & Taruffi, Premiata Ditta specialista in sfracelli elettorali. Saranno gli osservatori del nazionale e, a differenza di quello che è capitato loro a Potenza, dove sono stati cacciati in malo modo (“Coglioni, tornatevene a Bologna”), potranno svolgere tranquillamente la loro funzione di messi del Nazareno.

A questo punto i sostenitori di Valle puntano dritti al voto, ritenendo di poter contare su un vantaggio che si starebbe consolidando. Il punto di partenza era 50% dei delegati di area Bonaccini, il 35% legati a Schlein, il 10% di Cuperlo e una restante parte espressione del segretario. In tutto sono 315 i componenti, le stime dicono che all’Hotel Fortino, sabato, non ce ne saranno più di 270-280. Il voto sarà segreto e ci sarà tempo fino alle 13 di domani (venerdì) per presentare i documenti da votare. Gribaudo dovrebbe essere riuscita a compattare il gruppo di Cuneo, strappando a Valle molti bonacciniani, ma nelle altre province è il numero due di Palazzo Lascaris a fare proseliti. E ancora: i sostenitori di Cuperlo, capitanati dal parlamentare Andrea Giorgis, si schiereranno compatti sulla deputata di Borgo San Dalmazzo o si divideranno?

Mancano 48 ore a un appuntamento che sancirà anche i rapporti di forza nel Pd piemontese, ma che difficilmente modificherà l’esito delle prossime regionali, chiunque vinca. Le variabili sono ancora molte: basterebbe un’intervista di Giuseppe Conte che apre all’alleanza in Piemonte per far riprendere lo psicodramma, con annesse richieste di “cercare in ogni modo l’accordo”. E se arrivasse una telefonata di Schlein che chiede di sospendere l’assemblea? La sensazione è che Rossi e la presidente Nadia Conticelli questa volta andranno fino in fondo.

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