VERSO IL VOTO

"Votate chi volete, io ho scelto Cirio". L'endorsement furbetto di Portas

Il leader dei Moderati prosegue la politica dei due (anzi tre) forni. Alle Europee appoggia Forza Italia (Moratti), alle regionali sostiene il governatore e al Comune di Torino sta in giunta con Lo Russo. E nei centri della cintura rossa di Torino è alleato del centrosinistra

Un po’ con Alberto Cirio, ma anche con Stefano Lo Russo. Alle Europee al fianco di Letizia Moratti per Forza Italia e in qualche Comune della cintura “rossa” di Torino con il centrosinistra. Franza o Spagna purché si… vinca. E così la politica dei due forni con Giacomo Portas, Mimmo per gli amici, leader dei Moderati, sembra un panificio industriale. Lui di forni accesi contemporaneamente ne ha tre o quattro e lo spiega in una nota ufficiale in cui certo afferma che intende appoggiare Cirio, ma anche che lascia “libertà di scelta” ai suoi di votare chi ritenessero migliore.

“Come ho avuto modo di dire molte volte – spiega il funambolo Portas – nutro una profonda stima nei confronti di Cirio e Lo Russo (e vorrei vedere, il sindaco di Torino l’ha pure nominato alla presidenza dell’Environment Park ndr): sono due eccellenti amministratori, giovani e capaci, ma anche due amici – prosegue Portas con lingua felpata –. Per quanto riguarda le regionali, la nostra è una lista civica che ha sempre dato spazio alle diverse sensibilità che ci caratterizzano e che sono una ricchezza. Dunque ognuno di noi potrà fare le proprie valutazioni e libere scelte, rispetto al voto. Io personalmente ho molti amici che stimo e che si candidano nella lista civica di Cirio, dunque darò loro una mano”.

E sono tanti gli “amici” che Portas stima e a cui darà una mano, da Silvio Magliano – che si candida con Cirio dopo cinque anni tra i banchi dell’opposizione senza neanche una dichiarazione a supporto del salto della quaglia – ad Alessandro Speranza, consigliere della Circoscrizione 5 di Torino, fino al sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrini che, almeno lui, ha avuto il buon gusto estetico di dimettersi dal consiglio della Città Metropolitana in cui finora aveva le deleghe all’Ambiente.

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