DIRITTI & ROVESCI

Fuori tutti, i gay sono mainstream. Pezzana si fa fondazione (e museo)

Il pioniere italiano del movimento di liberazione omosessuale, arrivato alle 84 primavere, raccoglie tutta la mole di documenti frutto di oltre 50 anni di attivismo. Un premio letterario e un polo museale per tramandare una storia di emancipazione

È stato uno dei pionieri del movimento di liberazione omosessuale degli anni Settanta. Nel corso della sua lunga vita di “straordinario rompiballe”, Angelo Pezzana, classe 1940, ha accumulato una quantità enorme di documentazione che costituiscono un patrimonio prezioso della storia Lgbt e ora attraverso la fondazione costituita in questi giorni a Torino, intende conservare, valorizzare e incrementare. Un archivio raccolto in oltre 50 anni e composto da 4.000 volumi multilingue, 50.000 documenti e dalla rassegna stampa completa sul movimento dal 1960 al 2019. Questo l’obiettivo della fondazione intitolata al fondatore del Fuori! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), la prima organizzazione omosessuale d’Italia, della storica libreria internazionale Luxemburg e, insieme a Guido Accornero, del Salone del Libro.

La fondazione sostituisce e intende proseguire gli intenti della Fondazione Sandro Penna-Fuori! dotandosi di una maggiore solidità economica e di una forma giuridica che le consentirà di poter affrontare nuove sfide, attraverso attività culturali, artistiche, ricreative ed editoriali di interesse sociale e di promozione e diffusione della democrazia e della cultura dell'inclusione. Inoltre si farà carico dell’organizzazione del Premio Fuori!, in partnership con il Salone del Libro, e promuoverà l’apertura del primo museo sulla storia dell’omosessualità, anche con esposizioni e momenti culturali che, sottolinea Pezzana, faranno da “anticipazione al museo vero e proprio, una sorta di museo diffuso in fieri”. A disegnare il logo della fondazione, l’artista Ugo Nespolo.

Intellettuale poliedrico, attivista mai intruppato, in prima linea in battaglie scomode e controcorrente (come quella al fianco di Israele), Pezzana fin dagli anni Sessanta, nella sua prima libreria, la Hellas, ha dato di diffusione della cultura Beat grazie all’amicizia con Fernanda Pivano, grande innamorata di quel mondo. Vi si tennero le presentazioni delle opere di Allen Ginsberg, James Baldwin, Gore Vidal e di altri scrittori americani. Si trasferirà poi alla Luxemburg dal 1977, dove continuò quella stagione. Proprio in quel clima nasce l’idea di fondare, nel 1971, il primo movimento gay italiano, Fuori!.

Occasione fu un articolo apparso il 15 aprile di quell’anno sulla Stampa titolato “L’infelice che ama la propria immagine”, nel quale si parlava di “Diario di un omosessuale”, di Giacomo Dacquino, Feltrinelli, concentrato di tutti i luoghi comuni negativi dell’epoca sull’omosessualità. L’articolo destò il disappunto di molti e, riuniti gli amici in casa sua, Angelo decise di agire. Scrissero una risposta all’articolo, che non verrà pubblicato perché “se ne parla già fin troppo di argomenti simili”, risposero dalla Stampa. Di quel primo gruppo facevano parte, tra gli altri, Alfredo Cohen, Carlo Sismondi, Francis Padovani, Enzo Francone, Anna Cuculo, Emma Allais. Il gruppo promosse anche una rivista, pubblicata fino al 1982 e sarà la voce, tra alti e bassi, del movimento. Fra i collaboratori Pivano, Nespolo ed Enrico Colombotto Rosso.

Famoso, sul numero 1, il manifesto “Chi parla per gli omosessuali?”: “Per la prima volta degli omosessuali parlano ad altri omosessuali. Apertamente, con orgoglio, si dichiarano tali. Per la prima volta l’omosessuale entra sulla scena da protagonista, gestisce in prima persona la sua storia…Il grande risveglio degli omosessuali è cominciato. È toccato a tanti altri prima di noi. Ebrei, Neri (ricordate?). Ora tocca a noi. E il risveglio sarà immediato, contagioso, bellissimo”.

Destò scalpore a livello nazionale la manifestazione a Sanremo (5 aprile del 1972), luogo del primo convegno del Centro italiano di sessuologia sulle devianze sessuali e sulle terapie per curarle. Una quindicina di attivisti del Fuori e di altre nazioni, si presentarono davanti al casinò della città, sede dell’incontro, con cartelli e slogan. Assieme a Françoise Deaubonne del Fhar si iscrisse in incognito al convegno e, di fronte alla platea, prese la parola e affermò “sono omosessuale e sono felice di esserlo”.

Nel 1974 il Fuori! si federò al Partito Radicale di Marco Pannella, ottenendo così un appoggio partitico e l’uso, in tutta Italia, delle sedi per le riunioni dei vari gruppi che si andavano costituendo un po’ ovunque lungo la penisola. Di grande impatto mediatico fu la sua presenza a Mosca nel 1977 in favore del regista sovietico Sergej Paradžanov, imprigionato perché omosessuale. Nel1976 entrò nel gruppo parlamentare del Partito radicale e, nel 1979, venne eletto, primo omosessuale dichiarato, al parlamento italiano. A Radio Radicale condusse una serie di fortunate trasmissioni, con lo psedunimo irriverente di “Culo selvaggio”. Nel 1980 creò la Fondazione Sandro Penna a Torino, nel 1987 fondò con Accornero la Fiera del Libro di Torino.

Ha scritto diversi libri, fra cui Dentro e Fuori (1996), che, partendo dalla sua esperienza di vita, ripercorre tutte le più importanti tappe della storia del movimento di liberazione omosessuale italiano. Nel 2011 pubblica la sua autobiografia col titolo Un omosessuale normale, un diario nel quale racconta i momenti più significativi della sua vita. Mentre il libro Quest’anno a Gerusalemme racconta la storia degli ebrei italiani emigrati in Israele.

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