Grillini, primarie per pochi intimi
15:26 Lunedì 03 Dicembre 2012 2E' online l'elenco dei candidati alle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle. Tra questi c'è quasi tutto lo staff di Bono in Consiglio regionale. L'epurato Biolè si lamenta perché non lo fanno votare, mentre su Facebook va in campo il derby dei Bertola
Con oltre un’ora di ritardo rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi, e dopo i capricci del sistema informatico che hanno tenuto sulle spine attivisti e candidati, ecco la lista dei 62 piemontesi pretendenti a uno scranno parlamentare. Tutti rigorosamente scelti tra i trombati delle scorse elezioni, in modo da evitare contaminazioni esterne mai come oggi sgradite. Archiviate le primarie è tempo di Parlamentarie, con il Movimento 5 stelle che, tra disguidi tecnici e liti furibonde, che dà avvio alla propria consultazione interna per la scelta dei futuri deputati e senatori (pur non avendo un candidato premier, dal momento che Beppe Grillo secondo le regole interne al Movimento è “incandidabile” poiché pregiudicato).
In una competizione che con questa modalità è per pochi intimi, a essere rappresentato in forze è lo staff del capogruppo regionale Davide Bono, a partire da Laura Castelli, già alla corte di Mariano Turigliatto ai tempi della lista "Insieme per Bresso" prima di diventare una pasionaria a 5 Stelle. Oltre a lei figurano Ivan Della Valle, uno dei più antichi attivisti d'Italia secondo la definizione che ne dà Vittorio Bertola, e il no tav Marco Scibona, tutti a libro paga di quello che ormai è considerato l'unico riconosciuto luogotenente di Grillo in Piemonte. La consultazione online è riservata solo a chi si è regolarmente iscritto entro il 30 settembre. Nessuno sa chi sono e quanti sono gli elettori se non la “Casaleggio e associati” che custodisce l’elenco degli elettori certificati e che quindi ha accesso alla piattaforma informatica di voto: gli unici a poter trattare i dati sono i membri del politburo centrale guidati da Gianroberto Casaleggio, gran visir del leader. Uno strano concetto di trasparenza 2.0 che non ha mancato di suscitare più di un mugugno nella base. Un metodo che, se da un lato impedisce la possibilità di pilotare il voto da parte degli esponenti più rappresentativi, dall'altro rischia di rendere questa competizione una vera e propria lotteria.
E poi si sa, quando chiusi nello stesso catino ci sono sempre i soliti l’aria presto inizia a diventare stantia e così anche in occasione di questo gioioso bagno di democrazia i grillini si mettono a litigare, ovviamente su Facebook. E mentre il consigliere regionale Fabrizio Biolè, cacciato a mezzo raccomandata dagli avvocati di Grillo, si chiede perché non possa neanche più votare - «qualcuno mi deve spiegare com’è che con l’uso del simbolo ho perso il diritto al voto attivo, cioè non posso scegliere i candidati della mia circoscrizione», sullo stesso social network va in scena un derby tra i due Bertola: Vittorio, capogruppo al Comune di Torino e Giorgio, militante storico fiancheggiatore del numero uno di Palazzo Lascaris Davide Bono. La diatriba è sull’ennesimo codice etico che i candidati parlamentari dovrebbero sottoscrivere, nonostante l’iniziativa sia stata boicottata da Bono, appunto: «Ma perché deve decidere sempre tutto lui?» si lamenta il capogruppo della Sala Rossa.
Non sono mancate le lagnanze della periferia, come biellesi e vercellesi, che lamenta di essere sottorappresentata, giacché alle scorse elezioni amministrative le 5 Stelle in molte realtà erano ancora da venire. Appuntamento giovedì prossimo dopo le 20 quando, forse, si conosceranno i prescelti. Internet e Casaleggio permettendo.