VERSO IL VOTO

I Fratelli (d'Italia) fanno la pace, Chiorino guida il listino di Cirio

Dopo le tensioni delle ultime ore FdI trova la quadra. Sacchetto rientra dalla finestra, passo indietro di Bongioanni (nel nome di Crosetto). La zampata di Marrone, che piazza il suo staffista, Cigolini. Paracadute per i leghisti Gancia e Preioni. FI prende due posti

Sarebbe il listino del candidato presidente, eppure è rimasto ostaggio di Fratelli d’Italia per quarantotto ore, mentre ad Alberto Cirio arrivava solo qualche eco degli scazzi all’interno del primo azionista della sua futura maggioranza. Nomi che venivano aggiunti, altri cancellati: un mosaico da comporre pezzo dopo pezzo, equilibri precari tra le componenti di un partito balcanizzato. “Ora si è impuntato Delmastro” è uno degli ultimi messaggi che arrivano sulle chat dello Spiffero quando è ormai ora di cena. Sono cinque su dieci i posti che spettano a FdI, la capolista è la biellese Elena Chiorino, attuale assessore al Lavoro della Regione, verosimilmente il nome su cui il sottosegretario “si è impuntato”, ipotecando così il ruolo di vicepresidente nella prossima giunta. Al secondo posto confermato il vicepresidente leghista Fabio Carosso, al terzo Annalisa Beccaria, Forza Italia, presidente del Consiglio comunale di Borgomanero, finita nella testa di lista grazie all’appoggio di Diego Sozzani e Paolo Zangrillo.

Il tavolo delle trattative da Torino è passato a Roma. Il dossier sul tavolo di Giovanni Donzelli. Non cambia lo schema che prevede cinque nomi per FdI, tre per la Lega e due per Forza Italia. Non c’è spazio per Noi Moderati nonostante il senatore alessandrino Massimo Berutti ci avesse sperato; men che meno per indipendenti o presunti tali. Rispetto a giovedì salta il cuneese Paolo Bongioanni, capogruppo a Palazzo Lascaris, che lascia il suo posto all’ex assessore leghista della giunta Cota, Claudio Sacchetto, ripescato grazie alle pressioni di Guido Crosetto dopo che il partito cuneese lo aveva estromesso dalla lista proporzionale. E visto che due cuneesi avrebbero sbilanciato gli equilibri territoriali a Bongioanni è toccato il passo indietro. Ma ogni vittoria lascia dei caduti sul campo, così capita che dopo aver ottenuto l’inserimento di Sacchetto il Gigante di Marene abbia visto depennato il nome di Matteo Marcovicchio a Verbania, a beneficio Delmastro che piazza Angelo Tandurella.

Eliminato Bongioanni (che come tutti i big correrà da favorito con le preferenze) è stata obbligata la scelta di far rientrare Marrone, che in un primo tempo aveva rinunciato: meglio fuori che nelle posizioni di rincalzo era stato il suo ragionamento dopo aver capito che Chiorino era inamovibile. Perché Marrone è strategico? Semplice, a FdI servono due assessori certi nelle posizioni blindate del listino per “proteggere” il nono e il decimo che con la nuova legge elettorale non sono sicuri di entrare direttamente a Palazzo Lascaris e quindi devono attendere l’ascesa in giunta di chi sta davanti a loro per subentrare. In questo momento, tolto Bongioanni, Marrone e Chiorino sono gli unici due ad aver prenotato un posto in giunta in caso di una più che probabile vittoria di Cirio.

Al quinto posto ecco l’europarlamentare uscente Gianna Gancia, che userà il listino come paracadute qualora la corsa per restare a Bruxelles dovesse andarle male. Sesto un altro assessore, l’azzurro Marco Gabusi, fedelissimo di Cirio, seguito da Daniela Cameroni da Novara, compagna del senatore Gaetano Nastri, erede di una importante famiglia imprenditoriale della città di San Gaudenzio, vincendo il braccio di ferro interno con quella parte del partito che non la voleva con il preciso scopo di colpire il questore di Palazzo Madama.

Ottavo il capogruppo della Lega a Palazzo Lascaris Alberto Preioni, che secondo il meccanismo già illustrato prima se non dovesse entrare direttamente sfrutterebbe la probabile conferma in giunta del compagno di partito Carosso. Detto di Sacchetto, nono, il decimo posto è stato quello su cui le trattative si sono prolungate. Prima sembrava potesse essere il vicesindaco di Carmagnola Alessandro Cammarata, poi col passare delle ore la scelta è caduta sul giovane Edoardo Cigolini, ex dirigente del Fuan torinese, in questa legislatura nello staff di Marrone, che così ha ottenuto la sua compensazione dopo aver perso per sé il primo posto in lista.

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