Costa (Az), concorsi separati giudici-pm e due Csm punti irrinunciabili 

“La scelta del Governo di presentare un suo ddl dopo un anno e mezzo che il Parlamento lavora sulla separazione delle carriere avrà un effetto dilatorio. Alla Camera è infatti depositata una proposta di legge di iniziativa popolare (sulla quale si sono tenute 35 audizioni) che ben avrebbe potuto rappresentare la base di partenza. Ora bisognerà ricominciare da zero e si rischia di non avere la riforma approvata per gennaio 2027, quando scadrà l’attuale Csm”. Così Enrico Costa, deputato di Azione, che aggiunge: “Purtroppo è evidente che è proprio il Governo a voler rallentare la separazione delle carriere per lasciare spazio al premierato. Nel merito valuteremo con attenzione il testo del Governo. Se sarà in linea la nostra proposta voteremo a favore. Se fosse annacquato o indebolito, proveremo a correggerlo. Ci sono due paletti non aggirabili per una seria separazione delle carriere: concorsi separati per giudici e Pm, due Csm (non due sezioni di un unico Csm). Senza questi punti essenziali – conclude Costa - non è una vera separazione delle carriere”.

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