VERSO IL VOTO

Libera per qualche ora nonna No Tav, Sì Tav latitanti in campagna elettorale

A Dosio, storica pasionaria valsusina, viene concesso di uscire dai domiciliari per partecipare a un evento di "Piemonte Popolare". Quella battaglia che ha diviso la politica è sparita in questa competizione. Resiste solo il madaMino passato con la Meloni

Torna per qualche ora in libertà Nicoletta Dosio, la 78enne pasionaria No Tav della Valle di Susa dalla scorsa settimana chiusa in regime di detenzione domiciliare per scontare una condanna per il reato di evasione. La donna ha ottenuto dai giudici il permesso di prendere parte, nel tardo pomeriggio di oggi, a un evento elettorale a San Didero (Torino). È infatti candidata nel listino di Francesca Frediani (Piemonte Popolare) alle prossime regionali del Piemonte. L’autorizzazione era stata richiesta dagli avvocati della donna, Valentina Colletta ed Emanuele D’Amico.

E così in una campagna elettorale in cui la Tav è stata praticamente ignorata, dopo essere stata per anni al centro del dibattito politico, tocca a uno dei simboli degli oppositori riportarla alla ribalta. L’anziana insegnante, infatti, è uno dei volti più noti della protesta (assieme all’ex bancario Alberto Perino), dietro alla quale hanno agito e continuano a operare frange violente dell’antagonismo, in prevalenza appartenenti al centro sociale torinese Askatasuna.

Il Pd, in nome di quell’ostinazione unitaria rivendicata di recente nel comizio in piazza Solferino da Elly Schlein, preferisce lasciare la Tav sullo sfondo, a costo di sconfessare posizioni assunte negli anni scorsi culminate nel “Piemonte del Sì” lanciato dall’allora governatore Sergio Chiamparino. Addirittura, nella lista per le europee nel Nord Ovest è candidata Eleonora Evi, deputata ex grillina poi passata nei Verdi fino al litigio con Angelo Bonelli accusato di “patriarcato” nella gestione del partito. In un video circolato ieri sui canali ambientalisti è comparsa con in mano un cartello: “No Tav”, giusto per non lasciare dubbi. Del resto nella stessa segreteria nazionale del Nazareno non mancano i detrattori dell’opera, a partire dalla responsabile ambiente Annalisa Corrado, contraria anche ai termovalorizzatori.

Sul fronte opposto, pur non avendo messo la Tav tra i punti principali del programma – del resto i lavori proseguono tra un assalto e l’altro – il presidente Alberto Cirio indica il supertreno come uno degli assi portanti della proiezione europea e internazionale del Piemonte. Tornate alle faccende domestiche le madamin, a portare il vessillo della piazza Sì Tav è rimasto solo l’impavido e caparbio madaMino Giachino, l’ex berlusconiano di rito lettiano (nel senso di Gianni Letta) convertito al verbo meloniano, quest’anno in corsa sotto le insegne di Fratelli d’Italia.

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