Crt, Poggi presidente "d'azzardo". Sfida a Mef, Procure e buon senso
16:24 Venerdì 07 Giugno 2024Incuranti del "suggerimento" di Giorgetti e mentre due procure stanno indagando, i consiglieri di indirizzo della fondazione hanno proceduto all'elezione della giurista: 13 voti sui 21 aventi diritto. Gli indagati non hanno preso parte alla votazione
Anna Maria Poggi è la nuova presidente della Fondazione Crt. La nomina è stata deliberata dal Consiglio di indirizzo attualmente in corso. Tredici voti a favore su 15 votanti dei 21 componenti (dopo le dimissioni di Gianluca Gaidano), due schede bianche. Un plenum incompleto visto che i consiglieri raggiunti dall’avviso di garanzia (Paolo Garbarino, Davide Franco, Elisabetta Mazzola e Michele Rosboch) non hanno preso parte alla votazione e due membri (Elide Tisi e Roberta Ceretto) hanno giustificato la loro assenza per impegni di lavoro.
Sulle ragioni di “opportunità” sono prevalsi dunque gli “opportunismi”. Anzitutto quelli dei consiglieri, tenacemente abbarbicati al loro scranno, per alcuni di essi conquistato a dispetto dei piani iniziali, e sui quali si allunga il sospetto di accordi frutto di quel “patto occulto” su cui stanno indagando gli ispettori del Tesoro e due procure, Roma e Torino. Non di meno, la giurista deve aver pensato che un rinvio avrebbe potuto mettere a repentaglio la sua designazione, da qui la decisione di forzare la mano. Quanto sia duratura si vedrà.
Poggi, 65 anni il prossimo 30 giugno, nata a Ciciliane, un paesino in provincia di Roma tra Tivoli e Subiaco, è ordinaria di diritto costituzionale presso l’Università di Torino. Una decisione, quella del parlamentino di via XX Settembre, che sembra in aperta sfida al Ministero dell’Economia che, ancora ieri per bocca del suo titolare, Giancarlo Giorgetti, aveva auspicato un rinvio. Nella tarda mattinata di ieri aveva mandato un messaggio piuttosto chiaro al consiglio di indirizzo. “L’abbiamo già fatto una volta. Credo che l’evoluzione della situazione potrebbe anche suggerirlo, consigliarlo”, aveva sottolineato il ministro riferendosi alla necessità che il cdi chiedesse un’altra proroga rispetto alla nomina del nuovo presidente. Fatto sta che un Consiglio “dimezzato”, con sei membri sotto inchiesta (più un consigliere di amministrazione), sotto i fari di due Procure, con in casa gli ispettori del Mef, ha tirato dritto. La neo presidente contesta la lettura che vede nella scelta odierna un braccio di ferro con il Mef: “Questo passaggio non è di contrapposizione, ma un passaggio con cui la fondazione ha voluto dire fortifichiamo le relazioni con il Mef attraverso una presidenza voluta dal cdi”, ha dichiarato Poggi in una conferenza stampa.
Poggi è stata fin dall’inizio del tortuoso iter della successione di fatto l’unico nome preso in considerazione. Il suo profilo accademico di giurista, l’estrazione cattolica – è stata allieva di Franco Pizzetti – e la vicinanza a Comunione e liberazione, i rapporti politici trasversali coltivati in tanti anni di impegno da “civil servant” e, non ultimo, l’esperienza nella gestione di una fondazione (dal 2016 al 2020 è stata nel Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo), l’hanno immediatamente collocata in testa alla lista dei potenziali candidati. Tanti estimatori, ma anche qualche detrattore che ne sottolinea il tratto ambizioso e intellettualmente spregiudicato ricordando che è stata chiampariniana, salviniana, renziana, boniniana, calendiana, pro referendum Mattei contro l’invio delle armi all’Ucraina e negli ultimi tempi persino un po’ meloniana, come testimonia la difesa del progetto di premierato pronunciata una quindicina di giorni fa alla Camera ricevendo il plauso della presidente del Consiglio. Provvidenziale, guarda il caso, l’uscita in libreria della sua ultima fatica intellettuale intitolata Le “virtù” del premierato. Poggi, insomma, ha sempre il guardaroba giusto a ogni cambio di stagione. Le sarà sufficiente per riuscire a mantenere la poltrona fortissimamente voluta? Il commissariamento, riferiscono fonti di Palazzo Sella, non è affatto scongiurato. Anzi.