GIUSTIZIA

Operazione contro la ‘ndrangheta a Torino. In manette il re dei mercatini di Natale

Otto arrestati dalla Dia per estorsione, sequestro di persona, violenza privata, porto e detenzione di armi e lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso. Tra loro Francesco Ferrara, inventore di Amsterdam cips e organizzatore di eventi

C’è anche un noto imprenditore torinese operante nell'ambito dell’organizzazione di grandi eventi enogastronomici e nel settore del caffè, tra le otto persone arrestate questa mattina nel capoluogo piemontese, durante un’operazione della polizia a Torino e nell’area metropolitana. Si tratta di Francesco Ferrara, 48 anni di Rosta (Torino), considerato da molti il “re dei Mercatini di Natale” e dello street food (con la catena Amsterdam chips). Le accuse a vario titolo vanno da estorsione, sequestro di persona, violenza privata, porto e detenzione di arma comune da sparo e lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso.

“L’attività investigativa si è sviluppata da uno stralcio di un'importante indagine svolta a Torino che riguarda il calcioscommesse, dalle quali emergeva la figura di un noto imprenditore torinese attivo soprattutto nell'ambito della produzione di caffè”, spiega Luca Izzo, delle Sezioni Investigative del Servizio Centrale Operativo della polizia. “In particolare, l’imprenditore avvalendosi di un noto pregiudicato legato a ambienti di criminalità organizzata, noto per essere anche un ex ultras, aveva di fatto monopolizzato quello che era il controllo del territorio attraverso azioni particolarmente violente che avevano suscitato allarme nella Bassa Val di Susa”, aggiunge Izzo. Il capo ultras del gruppo della Juventus Arditi, accusato di estorsione con l’aggravante mafiosa, già arrestato all’epoca dell'operazione Minotauro, contro la 'ndrangheta in Piemonte, è Giacomo Lo Surdo.

Titolare dell’inchiesta è la pm Manuela Pedrotta. Uno degli episodi vede come vittima un ex collaboratore dell’imprenditore che con un’azione legale aveva chiesto il pagamento di circa 20mila euro di provvigioni per l’attività svolta. Contro di lui è stato organizzato un agguato per costringerlo a rinunciare alla querela. La vittima è stata picchiata, minacciata anche con una corda al collo.

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