D-DAY

M5s e Terzo polo spingono l’astensione, Conte "regala" 600mila voti a Pd e Avs

Uno su tre di coloro che avevano scelto il partito di Conte o il tandem Renzi-Calenda alle scorse politiche, questa volta è rimasto a casa. FdI conferma 7 elettori su 10. Schlein unica a crescere anche in termini assoluti. L'analisi dei flussi elettorali di Swg

Come si è spostato l’elettorato in queste europee. Da dove arrivano i voti con cui Fratelli d’Italia e Pd hanno incrementato il loro consenso rispetto alle politiche del 2022? E dove sono finiti i sostenitori del Movimento 5 stelle? L’istituto Swg offre una prima analisi sui flussi elettorali nel voto di sabato e domenica, il primo nella storia repubblicana in cui l’affluenza è rimasta sotto il 50 percento. Solo un italiano su due, tra gli aventi diritto, si è recato alle urne.

Tra i delusi spiccano gli elettori di Giuseppe Conte e quelli che avevano creduto nel Terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. In entrambi i casi uno su tre ha deciso di restare a casa. Il 35% degli elettori pentastellati si è astenuto dal voto, così come il 30% di coloro che avevano scelto il tandem lib-dem. Ma l’astensione ha colpito in modo consistente anche tutti gli altri partiti, a partire da Forza Italia che ha perso il 26% dei suoi elettori delle politiche, FdI (25%), Pd (24%), Lega (23%), Avs (22%).

C’è poi l’effetto “vasi comunicanti”. All’interno del centrodestra, per esempio, il partito di Giorgia Meloni è riuscito a drenare un pezzo di consenso alla Lega (con cui il saldo tra elettori persi e guadagnati è positivo per lo 0,8%) e a Forza Italia (+0,4%). In sostanza l’attuale elettorato di FdI è composto per il 68% da coloro che già l'avevano votato nel 2022 e quindi hanno deciso di confermare la loro scelta, per il 16% è proviene da Lega e Forza Italia e per il restante 16% da altre forze o dall’astensione.

Un altro fenomeno interessante riguarda l’area centrista dove, dopo la morte di Silvio Berlusconi, Matteo Renzi e Carlo Calenda speravano di poter cannibalizzare l’elettorato di Forza Italia. E invece le loro liti e la percezione di inaffidabilità data hanno portato il partito di Antonio Tajani a prendersi una parte dei loro elettori: in particolare risulta che il 6% dei 2,2 milioni di voti conquistati dagli azzurri provenga proprio dall’ex Terzo polo, il 19%, invece, arriva da FdI e il 13% dall’astensione.

Pd e Avs sono gli unici due partiti che incrementano i propri voti rispetto alle Politiche, non solo in termini percentuali, ma anche dal punto di vista assoluto. Elly Schlein ha portato i dem da 5,3 a 5,6 milioni di voti, passando dal 19 al 24,1%. Il 64 percento di coloro che avevano votato il Pd di Enrico Letta hanno confermato la fiducia anche alla segretaria multi gender. Ottima performance anche per la lista rosso-verde di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: conferma quasi un elettore su due delle politiche. Nel nuovo elettorato del Pd il 9% arriva dal M5s (circa 500mila voti) così come arriva dal partito di Giuseppe Conte anche il 13% degli elettori di Avs (circa 120mila voti). E così i Cinquestelle quasi dimezzano i propri voti in termini assoluti, da 4,3 a 2,3 milioni e regalano 620mila elettori a Pd e Avs.

Qui il report di Swg

print_icon