FINANZA & POTERI

Crt, "diverse ipotesi" dopo l'ispezione. Giorgetti decide se commissariare

Attesa a ore la decisione del Ministero dell'Economia sulla fondazione torinese. La presidente Poggi, col fiato sospeso, spera che il cda dia dei segnali. E i pm sarebbero in procinto di allargare l'indagine

“In base alla relazione degli ispettori, che attendiamo a ore, abbiamo già le diverse ipotesi che possono configurarsi, però naturalmente dipende dal contenuto della visita ispettiva, non c’è una decisione pregiudiziale” e quindi decideremo “in base a quello che oggettivamente gli ispettori riporteranno”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante un punto stampa all’Associazione industriali di Cremona, annuncia l’imminente decisione sulla Fondazione Crt dopo l’invio a Torino da parte del Mef degli ispettori per le vicende sul cosiddetto “patto occulto”.

L’inquilino di Palazzo Sella assicura, quindi, che la scelta se commissariare o meno l’ente sarà presa sulla base dei riscontri oggettivi rilevati dai due emissari ministeriali, anche se inevitabilmente non potranno non avere effetti le inchieste avviate dalle due procure, Roma e Torino, con l’ipotesi di “interferenze illecite sull’assemblea”. Il procuratore aggiunto Marco Gianoglio, dopo aver inviato nella sede della Fondazione il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza ed aver iscritto nel registro degli indagati sei consiglieri e Corrado Bonadeo, ex consigliere considerato l’ispiratore del patto, sta esaminando tutta la documentazione e sarebbe in procinto di allargare l’indagine.

I piani di Anna Maria Poggi, la giurista eletta presidente della Crt lo scorso 7 giugno, dovranno quindi attendere la decisione del ministero, a cui spetta stabilire se e in che termini sono stati violati statuto e regolamento della fondazione ed eventualmente scegliere la via più drastica, ossia quella del commissariamento.

L’eventuale commissariamento porterebbe allo scioglimento del Cda e del Collegio sindacale ma non dell’organo di indirizzo. Lo prevede la legge Ciampi, la fonte normativa principale per le Fondazioni, enti privati, come stabilì una sentenza della Consulta del 2003. Per il commissariamento, non escluso oggi al termine dell’ispezione avviata dal Mef, servono comunque “gravi e ripetute irregolarità nella gestione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative e statutarie, che regolano l’attività della Fondazione”. Giorgetti nei giorni scorsi aveva citato il precedente del commissariamento della Fondazione Banco Napoli ma in quel caso, ricordano addetti ai lavori, vennero riscontrate irregolarità nella gestione che portarono allo scioglimento degli organi. La Fondazione Crt è un ente di origine bancaria di natura istituzionale che, a differenza di quelle di natura associativa come Fondazione Cassa Firenze o Fondazione Roma, non ha un’assemblea di soci. Nel caso in cui il Mef optasse per il commissariamento il Consiglio di Indirizzo di Fondazione Crt verrebbe sospeso ma non sciolto. I commissari straordinari esercitano tutti i poteri degli organi disciolti; la loro attività è controllata da un comitato di Sorveglianza di tre membri.

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