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Iren rivede i piani: Signorini alla porta e investimenti per 8 miliardi

Licenziato l'ex amministratore delegato, ancora in carcere. Il presidente Dal Fabbro aggiorna il piano industriale: utili da 250 a 400 milioni entro il 2030 e dividendo in crescita. I clienti saliranno a 2,6 milioni grazie al consolidamento di Egea

Il consiglio di amministrazione di Iren, riunito oggi per l’aggiornamento del piano industriale, ha licenziato l’ex amministratore delegato Paolo Emilio Signorini “per giusta causa oggettiva, in conseguenza della oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa del dott. Signorini, in qualità di dirigente apicale di Iren, con la situazione contingente generatasi” si legge nella nota emessa dal gruppo.

Dal 7 maggio scorso Signorini è in carcere (la data del Riesame è fissata il 28 giugno) nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto il governatore della Liguria Giovanni Toti e altre figure di spicco del mondo imprenditoriale genovese, a partire dall’ex patron del Genoa Aldo Spinelli. Una situazione che causa “un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di dirigente apicale – si legge ancora nella nota di Iren –. Per quanto concerne gli elementi economici, non è prevista l’erogazione di somme di denaro in relazione allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine”.

PIANO INDUSTRIALE - Il cda di Iren ha inoltre approvato oggi l'aggiornamento del piano industriale con investimenti per 8,2 miliardi (oltre un miliardo in meno rispetto ai 9,5 previsti dal precedente piano, così da tenere sotto controllo l'indebitamento che sfiora i 4 miliardi di euro), un Ebitda atteso di 1,8 miliardi di euro in crescita di 600 milioni di qui al 2030. Un piano che si basa su tre pilastri fondamentali: transizione ecologica, creazione di valore per i territori e miglioramento della qualità e dell’offerta dei servizi. Nei prossimi sette anni l’utile netto passerà dagli attuali 253 milioni a oltre 400 milioni. Dati positivi ma non entusiasmanti, soprattutto se si tiene conto del forte indebitamento dell’azienda che prova a compensare con un dividendo  in crescita costante dell’8% annuo fino al 2027. In mezzo c’è anche il consolidamento di Egea che porterà in dote 300mila clienti contribuendo a far salire lo stock di clienti dagli attuali 2 milioni a 2,6 milioni.

Il presidente Luca Dal Fabbro parla di “crescita basata su una forte focalizzazione strategica e un’attenta disciplina finanziaria. Confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi, introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile”. Inoltre, “il consolidamento di Egea e Sienambiente contribuirà al raggiungimento dei target industriali di tutte le business unit e il processo di efficientamento avviato supporterà la crescita dell’ebitda per circa 130 milioni di euro in arco piano”.

“Il piano industriale appena approvato conferma la traiettoria strategica e sostenibile intrapresa da Iren, con obiettivi di medio e lungo termine sfidanti che vedranno il gruppo rafforzare la sua leadership in diversi settori – sottolinea Moris Ferretti, vicepresidente esecutivo del gruppo –. In particolare, il continuo impegno ad un uso sostenibile della risorsa idrica consentirà al gruppo di traguardare il 20% delle perdite idriche al 2030, lo sviluppo di nuovi impianti di trattamento rifiuti permetterà il raddoppio della materia recuperata, l’estensione dei volumi teleriscaldati supporterà la transizione ecologica delle città, infine continueranno gli investimenti per la decarbonizzazione delle nostre fonti di produzione con l’obiettivo di dimezzare l’intensità carbonica rispetto al 2020. Gli investimenti previsti in particolare nel settore ambientale, e in particolare il consolidamento di Sienambiente, rafforzeranno la presenza industriale di Iren in Toscana, abilitando nuove opportunità sul territorio. Allo stesso tempo, verrà valorizzato al massimo il capitale umano grazie anche a circa 2.400 nuove assunzioni”.

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