POLEMICHE

"Al Governo tagliano i fondi, a Torino raccolgono le firme"

Il sindaco Lo Russo sbeffeggia l'iniziativa di Forza Italia che protesta per il taglio della seconda linea della metro. "Se avessi seguito il loro consiglio di aspettare tutti i soldi necessari l'opera sarebbe saltata". Chiesta l'audizione di Salvini

“Se avessimo aspettato, come suggeriva qualcuno di quelli che adesso raccolgono le firme, di avere altri 600 milioni che non mi stanno dando, perché io ho parlato col Governo e non me li danno, non saremmo partiti con l’opera. Mi assumo io la responsabilità di avere condiviso col commissario che bisogna partire con questa linea. Perché tutti parlano, raccolgono firme, dicono falsità, senza tener conto che c’è un governo e gli stessi che raccolgono le firme sono quelli che sono al governo. Stiano tranquilli, se mi danno i soldi io rimetto le fermate, vado fino al Politecnico, però non tagli i fondi a Roma e qui raccogli le firme, è una cosa scorretta politicamente”. Replica così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo alla raccolta firme lanciata oggi da Forza Italia contro la modifica del progetto iniziale della Metro 2 che prevede la soppressione della fermata Corelli.

L’inquilino di Palazzo civico, a margine di un giro in Barriera di Milano, ricorda che a causa del caro materiali il costo dell’opera è aumentato del 36% e questo, dice, “ha costretto il commissario a fare delle scelte. La scelta è stata sospendere per ora la realizzazione del tratto Porta Nuova-Politecnico, ma siccome non bastava sono state accorpate due fermate in una, lasciando gli accessi dalle fermate che erano previste col collegamento su tapis roulant. Questo per partire con l’opera. E infatti sono già state fatte le prime gare, come quella per la tecnologia che verrà aggiudicata a settembre. L’obiettivo – conclude – è partire nel 2025 con la fresa che scava”.

Forza Italia assieme alla raccolta firme chiederà anche l’audizione del ministro Matteo Salvini in Commissione Trasporti del Senato “per spiegargli nel dettaglio cosa comporterebbe per il territorio di Barriera di Milano la soppressione della fermata Corelli”. E forse è per questo che la conferenza stampa convocata questa mattina a Palazzo civico dal capogruppo azzurro Domenico Garcea è stata disertata dagli alleati del centrodestra, Lega in primis, oltre che dall'altra esponente di FI in Sala Rossa, Federica Scanderebech. D'altronde era stato proprio Alberto Cirio a gettare acqua sul fuoco rinunciando a cavalcare l'argomento durante la campagna elettorale e anzi, in piena concordia istituzionale, assicurando che la Regione si sarebbe adoperata per reperire le risorse mancanti.

Secondo il partito azzurro, prima di gettare la spugna e dare una sforbiciata al tratto, il sindaco avrebbe dovuto convocare i parlamentari locali e coinvolgerli in una sorta di lobby del territorio per fare pressione su Roma in modo da indurre il Mimit ad allargare ulteriormente i cordoni della borsa. Tutti bravi a chiacchiere.

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