LA SACRA RUOTA

Gli operai tirano la cinghia per Elkann. Mirafiori, 3mila lavoratori in solidarietà

Orario ridotto e paga decurtata fino a dicembre per salvare il posto di lavoro ed evitare licenziamenti. Sacrifici sperando che le promesse vengano mantenute. Saranno due anni duri, visto che il nuovo modello arriverà solo nel 2026

Sono ferie poco serene quelle dei lavoratori di Mirafiori. Stellantis ha annunciato ai sindacati che dalla fine di agosto al 31 dicembre per oltre 3mila dipendenti (1.057 della carrozzeria della linea della 500 Bev, 115 della Costruzione e stampi, 334 delle presse) scattano i contratti di solidarietà, strumento con il quale operai e impegati accettano una riduzione del monte ore e della retribuzione per evitare i licenziamenti. Condividendo alche loro la stessa collocazione degli addetti alle linee della 500 elettrica e della Maserati.

“È l’ora delle scelte e dell’assunzione di responsabilità – commenta il segretario generale della Fim Torino e Canavese, Rocco Cutrì – affinché l’attuale scenario non debba essere la prospettiva decadente di un pezzo di economia di questo territorio, ma anche di un importante settore industriale per il paese. Gli annunci, se non supportati da fatti concreti, rimangono tali e finiscono con il creare soltanto false speranze. Come sindacato, unitariamente, siamo scesi in piazza, abbiamo presidiato ogni tavolo istituzionale, fatto proposte concrete dichiarandoci disponibili e aperti a strategie industriali che avessero un unico presupposto: la sostenibilità sociale attraverso la conferma della missione produttiva degli stabilimenti e del ruolo centrale di ingegneria e ricerca nelle sue varie forme”.

Si prolunga così l’agonia degli ammortizzatori sociali fino alla fine del 2024. “È oramai evidente che questa non sia una crisi dovuta al settore dei produttori di auto, come l’azienda continua a ripetere, ma al progressivo disimpegno dell’ex Fiat e ai mancati investimenti sulle produzioni dell’attuale Stellantis – affermano Edi Lazzi e Gianni Mannori della Fiom –. La mancanza di nuovi modelli da produrre a Mirafiori sta impoverendo i lavoratori e le loro famiglie la cui sofferenza si sta traducendo nella quasi impossibilità a curarsi, a far studiare i propri figli e a garantirne una vita dignitosa. Drammatica realtà di cui dovrebbero occuparsi con urgenza le istituzioni cittadine, regionali e nazionali. L’unica famiglia torinese che ha beneficiato della fusione di Fiat con Psa è quella degli Elkann Agnelli”.

Preoccupazione “per l’andamento produttivo, anche se da mesi ripetiamo che dovremo attraversare un periodo difficile per tutto il 2024 e, probabilmente, parte del 2025” è manifestata anche dalla Uilm, “In questo contesto – sottolinea il segretario Luigi Paone – è fondamentale l’incontro del 7 agosto con il governo, non solo per definire nuove attività e produzioni da assegnare a Torino come richiesto in tutti i tavoli, ma anche per chiedere un’accelerazione sulla partenza produttiva della nuova 500 ibrida”.

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