Bicentenario Egizio, la nuova Piazza non sarà pronta a novembre

La nuova Piazza Egizia, l'iconica copertura fulcro della riqualificazione e del riallestimento del museo per il bicentenario, non sarà pronta a novembre per l'inaugurazione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Bisognerà aspettare il 2025, fra giugno e settembre. È stato il direttore Christian Greco a dare la notizia durante una conferenza in cui ha svelato come sarà la nuova Galleria dei Re. "Quando l'ho saputo per me è stata una tragedia immensa, mi sono detto 'abbiamo fallito'", ha confessato Greco. "Poi un mio collega, Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery, che sta facendo imponenti lavori di restauro, mi ha detto: 'Il bicentenario è troppo importante per festeggiarlo solo un anno. A Londra i festeggiamenti dureranno tre anni'. Un genio. Questo diventa il mio claim. Il bicentenario continuerà anche nel 2025", ha detto il direttore dell'Egizio. Greco ha poi parlato della nuova Galleria dei Re. "Dalla vostra reazione capirò se devo dare le dimissioni e trovarmi un altro lavoro" ha scherzato. "Si entrerà direttamente dal portico barocco del palazzo. Recuperiamo l'ingresso con la scritta Museum con una porta in legno bellissima, che ha elementi esoterici e testimonia il sentire di Torino a fine 800": Greco ha parlato di una emozione forte nel rivedere le volte delle sale e le due lapidi che erano invisibili nell'allestimento curato da Ferretti, una dedicata a Dovetti e l'altra con lettere in oro che ricorda il viaggio del padre dell'Egittologia, Jean François Champollion, proprio a Torino e al Museo. "Cambia completamente la concezione: finestre aperte sulla corte interna e su palazzo Carignano e luce. Il pavimento sarà bianco e farà risaltare la luce. Le statue saranno ribassate consentendo un contatto più intimo. Da metà piazza Carignano di sera potrete vedere le statue all'interno come al Louvre. Le sfingi si guarderanno vicendevolmente, come al tempio di Karnak da dove arrivano".

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