ECONOMIA DOMESTICA

Piemonte da esportazione: 3,2 miliardi

Dal cioccolato al riso la regione tiene (+0,9%) mentre l'Italia è al palo (-1,1%). Battuta d'arresto per i vini di Langhe, Roero e Monferrato (-2%). Meno vendite in Cina e Francia, crescono Hong Kong ed Emirati insieme ai mercati maturi di Usa, Uk e Germania

Se l’economia piemontese fa fatica, almeno secondo le stime più recenti, i distretti industriali per ora tengono: nel primo trimestre di quest’anno le esportazioni hanno toccato i 3,2 miliardi di euro, dato in crescita dello 0,9%, pari a 30 milioni in più. È quanto ha rilevato il Research Department di Intesa Sanpaolo che ha elaborato il dato sull’export dei distretti, con i piemontesi che hanno ottenuto risultati migliori della media dei distretti italiani, in calo dell'1,1%.

L'andamento dell'export è positivo sia verso i nuovi mercati (+1%) trainati da Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, India e Polonia, sia verso i mercati maturi (+0,9%) con Stati Uniti, Irlanda, Regno Unito, Danimarca e Germania in testa. Considerando i principali sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi, le contrazioni più evidenti hanno riguardato Belgio, Francia, Cina e Romania.

AGROALIMENTARE
Non c’è da stupirsi, ma il food tira e nel complesso registra un aumento delle vendite all’estero del 5,1%, ma la situazione varia parecchio da caso a caso. Impennano in doppia cifra i dolci di Alba e Cuneo (+18,9% pari a 75 milioni di euro in più), e se la cava anche il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese (+7,6% pari a 17 milioni di euro). Il riso di Vercelli resta stabile sui livelli di export del primo trimestre 2023. Registrano una battuta d’arresto i vini di Langhe, Roero e Monferrato (-2%, corrispondenti a -9 milioni di euro), la nocciola e la frutta piemontese (-17,8% corrispondenti a -17 milioni di euro).

MODA E LUSSO
I distretti del sistema moda hanno realizzato nel complesso una crescita dell'1,3%, ma l'andamento è nettamente differente: l'oreficeria di Valenza ha aperto l'anno con una crescita dell'export del 5,8% per 27 milioni di euro, il tessile di Biella, invece, ha registrato un calo sui mercati esteri del 2,2% pari a 13 milioni di euro.

MECCANICA
Il 2024 si è aperto con qualche difficoltà per l'export della meccanica distrettuale piemontese, in calo del 5,9%. Risultano in diminuzione tutti i distretti: macchine utensili e robot industriali di Torino (-1,1%, pari a -3 milioni di euro), rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-6,5%, pari ad -27 milioni di euro), frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-12%, corrispondenti a -10 milioni di euro) e macchine tessili di Biella (-22,2%, corrispondenti a -7 milioni di euro).

TECNOLOGIA
Per quanto riguarda i poli tecnologici piemontesi, nel primo trimestre 2024 l'export è stato pari a 50 milioni di euro, corrispondente ad una crescita del 12,7%. Il risultato è frutto del balzo nelle esportazioni del polo aerospaziale (+38,9%, pari ad un aumento in valore di 67 milioni di euro) che controbilancia la battuta d'arresto del Polo Ict di Torino (-7,6%, per un calo in valore di 17 milioni di euro).

''La buona capacità competitiva dei distretti piemontesi ci porta a pensare che il ritmo di crescita si rafforzerà nel momento in cui l'incertezza internazionale, legata anche al fermo nel Canale di Suez, si attenuerà”, sottolinea Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d'Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, “tra l'altro, si è da poco chiarito il quadro incentivi legato a Transizione 5.0, e questo non può che essere uno stimolo per gli investimenti in chiave sostenibile, che potranno beneficiare di importanti crediti d'imposta''.

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