CENTRODESTRA

FdI alza la voce a casa di Cirio: "Nessuna intesa con il Pd"

Il segretario dei meloniani di Cuneo chiede chiarezza e un fronte unico di centrodestra alle provinciali. Ma la lista "cinica" di Robaldo andrà per conto suo per poi stringere dopo un accordo. Così si pesa e lancia il guanto di sfida ai partiti tradizionali. La partita di Costa

Sarà stato un colpo di sole o c’è davvero qualcuno che vuole fare il “furbetto”? Fatto sta che proprio mentre la canicola agostana offre qualche giorno di tregua, nel centrodestra la temperatura s'impenna e Fratelli d’Italia punta il dito direttamente contro il presidente della Provincia di Cuneo (e coordinatore della lista Cirio alle ultime regionali in Piemonte) Luca Robaldo. Lui finora ha governato con l’appoggio del centrosinistra, di Azione e di un pezzo del centrodestra (Lega e Forza Italia), mentre i meloniani sono rimasti in minoranza. Una faglia che s’era aperta in occasione delle passate elezioni provinciali, quando Cirio, su spinta di Paolo Bongioanni, allora capogruppo FdI a Palazzo Lascaris, si schierò contro il primo cittadino di Mondovì, fino a quel momento tra i suoi più stretti collaboratori, spingendolo tra le braccia del Pd. Il 29 settembre gli amministratori della Granda torneranno alle urne per il rinnovo del Consiglio provinciale e il primo partito della coalizione ha già lanciato qualche segnale di ostilità.

“Fratelli d’Italia Cuneo ritiene che il centrodestra della Granda debba presentarsi unito a questo appuntamento, promuovendo una lista di 12 candidati da contrapporre al centrosinistra a guida Pd” afferma in una nota il coordinatore dei meloniani cuneesi William Casoni. Poi prosegue: “In questa prospettiva non è logico né condivisibile che la cosiddetta lista Cirio, probabilmente con un nome differente, ma sempre capeggiata dall’attuale presidente della Provincia, si presenti autonomamente (come da più parti sta emergendo)”.

A che gioco sta giocando Robaldo? Vuole una maggioranza monocolore o strizza l’occhio al centrosinistra? A destra i maggiorenti sono in fibrillazione: “Solo due mesi orsono la lista Cirio, presieduta da Robaldo, ha fatto parte della coalizione di centrodestra alle elezioni regionali e, anche grazie al consenso delle altre forze politiche, ha ottenuto consiglieri eletti e assessori. Risulta quindi assolutamente non condivisibile questa politica delle mani libere a seconda delle convenienze” afferma ancora Casoni. Quel che non dice è che alle regionali, la lista Cirio in Granda si è rivelata a sorpresa prima forza della coalizione con il 23% dei voti. Un exploit dovuto al forte radicamento sul territorio di Robaldo (e del suo pigmalione Enrico Costa), che ha intercettato l’appoggio di molti amministratori, anche sull’altro fronte politico.

In Regione con la destra, in Provincia di nuovo col Pd? Difficile, quasi fantapolitica. Semmai il timore di FdI è che una lista autonoma di Robaldo e Azione possa indebolire i partiti tradizionali, lasciando a loro le briciole nei futuri assetti. Per contro i vertici della lista “cinica”, com’è già stata ribattezzata la formazione che alle regionali portava il nome di Cirio e ora prova a fare il pieno di voti alle provinciali, preferiscono evitare il listone con i compagni di coalizione per poter dialogare e attrarre le altre formazioni civiche della provincia, comprese quelle tradizionalmente più vicine al Pd. “Se così fosse il ragionamento è coerente ma allora è necessario un accordo a monte tra centrodestra e centristi” fanno sapere i meloniani. Patti chiari...

Secondo un’altra lettura, la corsa solitaria potrebbe servire a Costa per pesare il suo consenso ora che il rapporto con Carlo Calenda sta per esaurirsi e voci sempre più insistenti parlano di un prossimo trasloco in Forza Italia. I meloniani propongono agli alleati un confronto in tempi strettissimi giacché la presentazione delle liste dovrà avvenire entro il 9 settembre. Robaldo gestisce le trattative dagli States, dov’è in vacanza, e non sembra preoccupato.  

Anzi, secondo voci ben informate avrebbe già una decina di nomi da inserire nella sua lista. Tra questi spicca Katia Manassero, strappata alla Lega che l'aveva candidata alle scorse regionali, il sindaco di Venasca Silvano Dovetta (ex Pd), il vicesindaco di Cherasco Umberto Ferrondi e ancora Luca Pellegrino, consigliere comunale nel capoluogo con la lista Centro per Cuneo. Si parla anche di Clelia Imberti, vicesindaco di Borgo San Dalmazzo, città della deputata dem Chiara Gribaudo che infatti sta tentando di stoppare l’operazione. Punto interrogativo sul primo cittadino di Dronero Mauro Astesano.

Per quanto riguarda il centrodestra, invece, l’unico nome sicuro in lista è quello di Rocco Politanò, braccio destro di Bongioanni in Regione e consigliere di minoranza a Mondovì, la roccaforte di Robaldo. Questo imporrà al presidente uscente di richiamare in servizio Pietro Danna, consigliere provinciale uscente e attualmente a capo dello staff di un altro assessore, Marco Gallo, recordman di preferenze proprio con la lista Cirio di Robaldo. La Lega punterebbe su Simona Giaccardi, presidente del Consiglio comunale di Fossano. E il Pd? L’idea è di schierare i pezzi da novanta a partire da Alberto Gatto, neo eletto sindaco ad Alba, il feudo di Cirio. Con lui anche Bruna Sibille, già assessore regionale e prima cittadina a Bra, l’altro consigliere uscente Davide Sannazzaro e il sindaco di Moiola Loris Emanuel.

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