Blue tongue: Cia, emergenza insostenibile dagli allevatori

La Cia del Piemonte chiede alla Regione di "farsi carico di un piano vaccinale contro la Blue Tongue, e di un programma di protezione per le importazioni di capi da allevamento o da macello da altre Regioni italiane o Stati europei". "L'alto tasso di mortalità che si sta riscontrando negli allevamenti ovini, che in alcuni casi ha raggiunto picchi tra il 30% e il 40% della consistenza della stalla - dice il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, all'uscita del tavolo convocato in tarda mattinata al Palazzo della Regione - richiede interventi urgenti ed efficaci. Al momento, le somministrazioni agli animali sono totalmente a carico degli allevatori e le dosi di vaccino risultano di difficile reperimento, così come i prodotti per i trattamenti repellenti, per cui i costi hanno raggiunto livelli insostenibili dalle aziende agricole". "Oltre al danno - aggiunge - potrebbe aggiungersi la beffa per le aziende che hanno aderito alle misure di pagamento diretto, quali la Domanda Unica, le domande del Complemento di Sviluppo Rurale e le domande di bando annuale 2024, in quanto il mancato rispetto degli impegni sottoscritti nei diversi atti amministrativi potrebbe comportare, oltre al blocco dei pagamenti dei premi, ulteriori penalità, sino al totale decadimento della domanda e la restituzione dei sostegni già percepiti". "Ringraziamo gli assessori regionali all'Agricoltura Bongioanni e alla Sanità Riboldi - dice Carenini - per la celerità con cui hanno risposto alla nostre sollecitazioni convocando il tavolo. E' necessario mantenere un monitoraggio costante della situazione e predisporre un piano di sostegno economico alle aziende agricole gravemente danneggiate dall'epidemia". Cia Piemonte ha chiesto che sino a emergenza conclusa gli allevatori non vengano penalizzati per eventuali loro inadempienze causate dalla Blue Tongue, indipendenti dalla loro volontà. 

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