CAMPO LARGO

Ombre rosse su Lo Russo, tiri mancini al sindaco Pd

Si alza la tensione con l'ala estrema della sua coalizione a Torino. La guerriglia in aula potrebbe essere il preludio di un'operazione di più vasta scala. Dopo la Fiom anche Grimaldi non lo invita alla sua festa, mentre flirta con M5s e schleiniani

Nei giorni in cui Torino è morsa dal primo freddo autunnale, cala il gelo a Palazzo civico tra Pd e Sinistra ecologista, declinazione in salsa subalpina del tandem su cui pedalano a Roma Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Prima gli attacchi sull’incidente in piazza San Carlo durante il Salone dell’Auto, mentre la maggioranza provava a fare quadrato attorno al sindaco Stefano Lo Russo, poi la solidarietà a chi protesta contro il progetto di un Centro per l’educazione sportiva al parco del Meisino, finanziato con 11,5 milioni di risorse Pnrr. Tra i dem serpeggia il timore che a sinistra ci sia chi voglia intensificare il livello dello scontro e che dietro le intemerate della giovane capogruppo Sara Diena ci possa essere un disegno per logorare il sindaco nella seconda parte del suo mandato.

“Ci chiediamo se Avs sostiene ancora Lo Russo e se i suoi rappresentanti vogliano condividere con la maggioranza le responsabilità dell’amministrare oppure si limiteranno a rappresentare le istanze dei Fridays for future e dei centri sociali” sbotta un consigliere dem. Intanto la tensione si alza anche sui nuovi assetti del centrosinistra. Ieri mattina Amalia Santiangeli (Pd) è stata eletta a capo della Commissione Ambiente al posto di Claudio Cerrato, il quale a sua volta è diventato capogruppo in sostituzione di Nadia Conticelli, approdata in Consiglio regionale. Una presidenza che la stessa Conticelli aveva promesso a Sinistra ecologista, ma che il gruppo – dopo la riunione in call di domenica – ha deciso di tenere per sé. Nel Pd, infatti, c’era l’intenzione di riconoscere all’alleato bizzoso il brillante risultato elettorale di europee e regionali con la presidenza della commissione di controllo sui Servizi pubblici. Ma anche quella, ora, non è più così scontata.

A dimostrazione del clima che si respira in maggioranza, c’è anche il colloquio di ieri pomeriggio tra il capogruppo Cerrato e l’assessore Jacopo Rosatelli che di quell’area è espressione. L’insoddisfazione di Lo Russo nei suoi confronti è cosa nota, ma finora il Pd lo ha difeso per spirito di squadra. Guai, però, a dare per scontata questa lealtà, è il messaggio che il pur mite Cerrato gli ha recapitato.

Schermaglie che potrebbero essere il preludio di una guerriglia di ben più vasta scala. E chi tende a derubricare il tutto come le intemperanze di una giovane appassionata, quale è la nuova capogruppo Diena, ambientalista di 24 anni, dovrebbe ricordare come le bordate su piazza San Carlo a Lo Russo siano arrivate direttamente da Alice Ravinale, oggi consigliera regionale dopo essere stata lei a capo della delegazione di Sinistra Ecologista in Sala Rossa, ma soprattutto vero braccio destro del deputato di Sinistra Italiana Marco Grimaldi, colei che ne intepreta i pensieri e li trasforma in parola. La stessa Ravinale che si era lanciata in un ardito paragone con Roberto Vannacci, quando venne nominato in giunta il tenente colonnello dei Carabinieri Marco Porcedda, con la delega alla Sicurezza.

A sinistra c’è fermento, nel Pd temono due anni di logoramento come quelli che visse Piero Fassino nella seconda parte del suo mandato quando sui banchi della Sala Rossa sedevano Michele Curto e Grimaldi, gli stessi che poi gli voltarono le spalle alle successive elezioni del 2016 per sostenere la corsa solitaria dell’allora parlamentare di Sel Giorgio Airaudo, ex capo della Fiom ora numero uno della Cgil piemontese. Il sindacato rosso ha assunto un ruolo centrale nella costituzione del campo largo a cui lavora Elly Schlein, visto l’attivismo nella raccolta firme per il referendum contro l’Autonomia differenziata, l’unica iniziativa che vede unite tutte le opposizioni al Governo Meloni. E non può sfuggire in questo scenario il mancato invito di Lo Russo alla festa della Fiom di Torino dove invece hanno trovato spazio Maurizio Landini e il vescovo Roberto Repole, Alberto Cirio e Chiara Appendino. Tutti tranne il primo cittadino del Pd.

Indizi che non costituiscono ancora una prova ma che bastano per far squillare un campanello d’allarme. Quell’area politica, in fondo, è la stessa che di tutto ha fatto per evitare la candidatura di Lo Russo tre anni orsono e che ora potrebbe sfruttare l’elezione di Schlein al Nazareno per isolarlo ulteriormente, vista la sua adesione all’area riformista di Stefano Bonaccini. La freddezza del partito verso la sua candidatura al vertice dell’Anci è un altro segnale da non sottovalutare in vista del 2027 quando la ricandidatura di Lo Russo (prima ancora della sua rielezione) non appare affatto scontata. 

Oggi si aprirà la festa di Sinistra Ecologista a Torino: Proxima. Appuntamento ai Murazzi, dal 19 al 21 settembre. Padrone di casa è Marco Grimaldi, deputato di Sinistra italiana, una rete fittissima di relazioni e amicizie a partire da Chiara & Chiara, la pentastellata Appendino e la dem Gribaudo. Entrambe erano qui già un anno fa quando lui tentò il blitz alle regionali, gettando nella mischia l’onorevole di Borgo San Dalmazzo come unica possibile federatrice del campo largo piemontese. Allora gli andò male, ma quello resta il perimetro nel quale si muove con disinvoltura. Nel panel di quest’anno è confermata Gribaudo, oltre all’ex presidente della Camera Roberto Fico (M5s), la sociologa Chiara Saraceno, l’immancabile Airaudo, Laura Blodrini, Fratoianni e Bonelli. Indovinate chi manca?

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