GRANDI OPERE

Terzo valico a tutto gas, "procediamo nei tempi previsti"

Abbattuto l'ultimo diaframma del cunicolo di ventilazione dell’interconnessione di Genova Voltri. Nessun ritardo per il momento nonostante il ritrovamento di un potenziale giacimento. Rixi: "Aprire il cantiere alla cittadinanza"

Aprire il cantiere del Terzo Valico alla cittadinanza, per mostrare i lavori fatti, le difficoltà riscontrate e le soluzioni innovative adottate nella costruzione dell'alta velocità ferroviaria Genova-Milano. È la proposta lanciata dal viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi a margine dell'abbattimento dell’ultimo diaframma del cunicolo di ventilazione dell’interconnessione di Genova Voltri, cui erano presenti anche Calogero Mauceri, commissario straordinario per l’opera, e le aziende coinvolte a partire da Rfi, il committente, fino a Webuild, capofila del general contractor. Il cantiere dell’opera, che rappresenta il primo tratto del collegamento tra Genova e Rotterdam, sta procedendo nei tempi stabiliti e per l’esponente del governo può diventare una sorta di testimonial delle grandi opere.

“Penso che uno dei problemi sia stata la comunicazione dell’opera – interviene Rixi –. Abbiamo già iniziato ad aprire alla cittadinanza i cantieri al Brennero, dove vengono organizzate delle giornate di open day, in cui i cittadini si possono accreditare sui portali ed entrare all’interno delle opere ferroviarie, e ho chiesto che venga studiata la possibilità anche di vedere il Terzo Valico e il nuovo nodo ferroviario di Genova, ovviamente prima che venga posizionato l’armamento ferroviario”. Buona parte dei tunnel del Terzo Valico sono finiti, quasi il 90% delle opere del nodo di Genova sono state realizzate, dunque, prosegue Rixi, “abbiamo completato quasi tutte le opere civili e si stanno spostando le opere tecnologiche. Credo che sia il momento in cui il cantiere deve essere anche raccontato, compreso il modo in cui sono state risolte le difficoltà in tempi relativamente brevi con tecnologie innovative. Credo debba essere un punto di orgoglio per il Sistema Italia, per la capacità delle nostre aziende di riuscire ad affrontare problemi complessi. Tant'è vero che siamo stati interpellati anche da altre nazioni per capire e per riuscire a utilizzare lo stesso tipo di tecnologia di accorgimenti in altri Paesi”.

Si tratta di una infrastruttura costituita per il 70 percento da gallerie che presentano una lunghezza complessiva di 90 chilometri, considerando la presenza di gallerie a singola e a doppia canna e le interconnessioni secondarie. Il cronoprogramma prevede che possa essere transitabile al 75 percento entro il 2026.

Tra le novità c’è anche la possibilità di un grande giacimento di gas lungo il tracciato dell’opera ferroviaria. “Le conseguenze di questo ritrovamento sono state, da subito, interessanti per l’università di Roma e in parte Saipem sulla diagnosi e per capire quelli che devono essere gli interventi. Abbiamo avuto una prima diagnosi in questi giorni sulla miscela dei gas e andremo a individuare, entro ottobre, le dimensioni della sacca o del potenziale giacimento per capire se sia in esaurimento oppure se si dovessero utilizzare tecnologie per far fuoriuscire il gas ed estrarlo ed evitando che penetri nella galleria” ha detto Rixi. “I tempi attualmente non si allungano ma, ovviamente, bisognerà vedere il ritrovamento. Oggi abbiamo riaperto tre fronti di scavo sui cinque che erano fermi a causa del gas, rimangono due al momento fermi, ma ce ne sono nove attivi. Nel caso si trovasse un giacimento di grandi dimensioni, calcoliamo che si parla di gas metano zolfo con altri gas detonanti, pensare di scavare in quell'area senza prendere le precauzioni del caso sarebbe da irresponsabili. Quindi dovremo fare una valutazione. Confidiamo che i primi diaframmi delle gallerie principali cadranno sostanzialmente nel mese di marzo, un altro cadrà circa un mese e mezzo dopo, e poi proseguiranno i lavori”. Nessun dubbio, comunque, sul completamento. “Il progetto non sarà fermato, non si è mai fermato e non si fermerà, c'è l'intenzione sia da parte della commissione europea sia da parte del Governo italiano, di concludere il prima possibile utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici all'avanguardia a livello mondiale”.

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