CORSO FRANCIA

Chiamata all'Ordine (dei Medici), fronte contro Giustetto

Quattro liste e ottantasei candidati. Tra i camici bianchi di Torino è partita la corsa. Il presidente uscente, 73 primavere sulle spalle, si candida per il "futuro" e imbarca i vertici dei sindacati. Big in corsa: l'ex dg del Mauriziano Dall'Acqua e la senatrice Botox Rizzotti

Quattro liste e 86 candidati (senza contare i revisori dei conti) spalmati tra medici e odontoiatri. L’ordine dei camici bianchi a Torino si spacca in vista dell’assemblea elettiva del prossimo 29 ottobre. A poco è servita la convocazione il 2 settembre, quando molti medici erano ancora in vacanza, forse per evitare l’atteso affollamento ai nastri di partenza. Il favorito, neanche a dirlo, è il presidente uscente Guido Giustetto che farà di tutto per restare in sella dopo avere accarezzato l’idea di una candidatura da governatore in Piemonte sotto le insegne del centrosinistra. “Medici insieme per il futuro” è il nome della lista capitanata da Giustetto, 73 anni, con un grande futuro… alle spalle. Al suo fianco i vertici di tutte le principali sigle sindacali a dimostrazione di una commistione tra enti e organizzazioni che da anni si scambiano i ruoli in nome della continuità, della competenza e della stabilità.  

C’è il segretario regionale della Fimmg Piemonte Roberto Venesia, leader dei medici di famiglia, e poi il numero uno dell’Aaroi (anestesisti e rianimatori) Gilberto Fiore, la segretaria dell’Anaao (medici ospedalieri) Chiara Rivetti, i due vicesegretari del Cimo, Savino Santovito e Vladimir Erardi Bacic e ancora Fernando Muià, a capo dei medici ambulatoriali, Sumai, e infine Renato Turra, al vertice della Fimp (pediatri) di Torino. Insomma, l’establishment dei camici bianchi è con il candidato uscente e rientrante ma questa volta il consenso, che i sindacati dovrebbero assicurare a Giustetto, secondo un’inusuale commistione tra ruoli, potrebbe non bastare. Quella del presidente uscente è una lista trasversale: se il presidente, infatti, è uomo di sinistra, Venesia, per esempio, è certamente più vicino all’altro schieramento, al punto da essere stato a un passo dalla candidatura con Alberto Cirio alle scorse regionali. Il collante, per tutti, è la conservazione dello status quo. Insomma, mantenere l’Ordine.  

La faglia si è aperta alla vigilia della presentazione delle liste quando, in ossequio alla domanda di rinnovamento che circola tra i medici e che almeno nel loro frontman viene costantemente disattesa, l’Anaao ha chiesto un passo indietro alla sua rappresentante, Rosella Zerbi, fino a questo momento vicepresidente dell’Ordine. A quanto pare lei non l’ha presa bene e così ha promosso una lista alternativa, “Cambiamento, indipendenza, autonomia”, con cui ora minaccia di mettersi di traverso. Un elenco nel quale non mancano personalità riconosciute nel mondo medico e in cui spicca il nome dell’ex direttore generale dell’ospedale Mauriziano, Maurizio Dall’Acqua.

E poi ci sono due liste alternative, di rottura netta, “demagogiche” come le definisce un candidato avversario. Che puntano il dito contro gli emolumenti (il presidente dell’Enpam, l’ente previdenziale dei medici, prende 400mila euro all’anno, più o meno quanto Biden). Tra i candidati non mancano anche professionisti apertamente no vax, alcuni anche sanzionati. Una è la lista “Mole”, l’altra è “Comitato Torinese”; nella prima compare Patrizia Presbitero, già primario di Cardiologia al Giovanni Bosco poi passata al gruppo Humanitas, vedova di Nerio Nesi, il banchiere di Craxi; nella seconda c’è invece la ex senatrice di Forza Italia Maria Rizzotti, un tempo chirurgo plastico di fiducia di Silvio Berlusconi

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