Gtt, radicali chiedono un referendum sulla privatizzazione

Un referendum consultivo sulla privatizzazione di Gtt attraverso la vendita di almeno il 51% delle quote della partecipata comunale. Lo chiede un'istanza popolare al sindaco Stefano Lo Russo depositata oggi dai Radicali, con primi firmatari Igor Boni e Silvja Manzi. Una richiesta appoggiata in Comune dai consiglieri Silvio Viale, capogruppo +Europa - Radicali Italiani, e Giuseppe Iannò, -capogruppo Torino Libero Pensiero. "Noi non siamo a favore del privato a prescindere - spiega Boni -. Se un servizio pubblico gestito direttamente dalla Città o dalla Regione funziona, nulla da eccepire. Se un servizio gestito dai privati non funziona si può pensare di riportarlo totalmente nelle mani pubbliche. Ma se un servizio gestito dal pubblico dimostra le inefficienze di Gtt, pensare di privatizzare almeno in parte non può essere un tabù. Al pubblico rimane il controllo, la pianificazione, la definizione degli standard e parte delle quote. Laicamente l'obiettivo è migliorare il servizio, non arroccarsi su barricate". L'esponente Radicale precisa che è stato scelto lo strumento dell'istanza al sindaco "perché Lo Russo ha detto parole chiare nelle scorse settimane rispetto al mancato raggiungimento di obiettivi. Vedremo cosa ci risponde, ma se dovesse arrivare un ulteriore diniego, dopo quello ricevuto dalla maggioranza guidata dalla sindaca Appendino nel 2019, proveremo la via consigliare presentando una proposta di delibera in tal senso".

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