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La Valle si barrica alle Molinette, chiuso un piano dell'ospedale per sfuggire alle telecamere

Il direttore generale di Città della Salute, indagato nell'inchiesta su intramoenia e bilanci, trasforma corso Bramante in un fortino. Per evitare i giornalisti chiude l'accesso anche ad altri uffici aperti al pubblico. Irritazione e sconcerto ai piani alti della Sanità regionale

“Alzate il ponte levatoio! Allagate il fossato!”. Scambiando, evidentemente, le Molinette per il suo castello e le telecamere per archibugi nemici, Giovanni La Valle ha nientepopodimeno che fatto isolare l’intero piano dove c’è il suo ufficio da direttore generale protempore della Città della Salute.

Per evitare le domande dei giornalisti della trasmissione di Rete 4 Fuori dal coro, che manderà in onda il servizio domani sera, il manager, attualmente indagato insieme ad altri 24 nell’ambito dell’inchiesta sull’intramoenia e i bilanci della più grande azienda ospedaliera del Piemonte, non si è limitato – è già sarebbe stata un’inaccettabile figuraccia – a chiudersi all’interno del suo ufficio. Macché. Pare su consiglio di un suo stretto collaboratore più realista del re e imperatore, ha fatto chiudere l’accesso all’intero primo piano, dove oltre al suo di uffici ce ne sono altri e tra questi non pochi aperti al pubblico. 

Asserragliato in quell’edificio pubblico che, visto l’accaduto, il direttore generale pare considerare una sorta di feudo in cui ripararsi dagli “attacchi” dell’informazione, La Valle insieme ad alcuni suoi strettissimi collaboratori, ha resistito con sprezzo del ridicolo e assai poco fulgide virtù, inglobando in quello stato d’assedio uffici che devono restare accessibili.

Non è dato sapere quando, guardingo e avvertito da solerti vedette, abbia rimesso il naso fuori e fatto riaprire le porte che, per fortuna, non sono state rafforzate da sacchetti di sabbia e arredi in guisa di barricate. Quante saranno “le giornate” di La Valle? Ah saperlo. Si sa, intanto, che la sua idea di mettersi al riparo da domande anche scomode, chiudendo un intero piano di corso Bramante non solo non è piaciuta affatto ai vertici regionali della Sanità, ma ha provocato un’irritazione incontenibile. Anche chiudendo tutte le porte.

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