Quella fatwa del Movimento 5 stelle

In quanto presidente dell’Autorità dei rifiuti sono uno dei destinatari delle recenti invettive del consigliere regionale Bono. Da evoluzionista convinto auguro che i suoi figli siano dotati di geni che sembrano invece difettare nell’esponente grillino

Mi chiamo Paolo Foietta,  ho 57 anni e sono il presidente dell’Autorità dei rifiuti della provincia di Torino; questa attività, onorifica e completamente gratuita, occupa, da oramai 8 anni, il mio tempo libero e gran parte delle mie serate. Sono insomma, nell’epica di Bono e del Movimento 5 Stelle,  il “malfattore” che ha chiuso la discarica di Basse di Stura (la seconda per dimensioni in Europa), ha ampliato e gestito le diverse discariche presenti nelle provincia di Torino evitando in questi anni problemi ed emergenze, e che ha, affidato il termovalorizzatore del Gerbido contribuendo a creare le condizioni per la sua realizzazione; secondo me, e molti altri, un impianto ora in fase di collaudo ed avviamento, che permetterà finalmente, come chiede Europa e O.M.S.,  di finirla con le discariche, allineando Torino alle grandi città Europee, Berlino, Bonn, Londra; Parigi, Amsterdam. Lione, Vienna, Salisburgo, Monaco, etc. Di queste scelte, complesse, sofferte, ampiamente democratiche,  mi considero un orgoglioso interprete e, come mia abitudine,  me  ne assumo, per quanto mi compete, tutte le responsabilità.

Leggo sui giornali, che il Consigliere Regionale Davide Bono del Movimento 5 stelle scrive sulla sua pagina Facebook che l’ingegnere (una giovane signora) che lo ha accompagnato in visita all’impianto “si porterà fino alla tomba la responsabilità dell’ avvelenamento dei torinesi” e spera “ che i primi a subirne le conseguenze siano i suoi figli, come i figli/nipoti di Foietta-Fassino-Bresso, chè almeno si estinguano i loro geni”. Sono quindi, uno dei destinatari dell’invettiva del consigliere.

Nella mia lunga vita  di “servitore delle istituzioni” ho ricevuto di   tutto, insulti, minacce, aggressioni, persino un manichino impiccato in un campo con su scritto “Foietta stia attento alla salute”, ma mai una Fatwa islamica estesa alla mia progenie  che,  da me interrogata in merito,  più che spaventata, mi pare geograficamente spaesata, credendo ancora che Torino non sia Kandar, e l’Italia non sia l’Afganistan.

Sarebbe troppo semplice, utilizzando Lombroso, esaminare l’aspetto del Consigliere Bono per ricercare affinità antropologiche con i seguaci di Bin Laden, o ricordare i metodi, non proprio democratici, che le SS utilizzavano per evitare la riproduzione di uomini di razza ariana (ora pare pentastelluta) non propriamente pura.

Essendo   invece  laico, razionalista e convintamente illuminista, auguro una lunga vita alla progenie del consigliere Bono, augurandomi che sia numerosa e felice, sicuro che il termovalorizzatore, al posto delle discariche, migliorerà la qualità dell’ambiente di Torino, e che gli interventi programmati insieme all’impianto di teleriscaldamento e riduzione del traffico (nuova stazione ferroviaria metropolitana di Orbassano e Beinasco), compenseranno ampiamente le emissioni del termovalorizzatore.

Mi auguro anche, da evoluzionista convinto, che i figli siano sempre migliori di padri e per questo risultino dotati di  geni che sembrano particolarmente carenti al Consigliere Bono; quelli del rispetto, della tolleranza, della democrazia e, magari, anche di un poco di  ironia.

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