Niente spifferi sul Pd di Cuneo

Quello che non possiamo accettare è che con campagne di stampa si metta a repentaglio l’importante lavoro che il circolo sta conducendo per ricostruire un centrosinistra di governo e di prospettiva. Botta e risposta con il nostro giornale

Egregio direttore,
da alcune settimane la Sua testata pare essersi interessata, come mai prima, alle vicende del Pd cuneese. Un’attenzione che singolarmente coincide con la recente sostituzione dell’ex Segretario Gerardo Pintus, decisa dal Circolo all’unanimità - meno uno: l’interessato. Per la verità, sapendo l’assuefazione alla paralisi precedente, ci aspettavamo che la fine della bonaccia e il nuovo movimento impresso al Pd cuneese dal plenum dell’Assemblea cittadina scatenassero reazioni collaterali ed interessate. Ha avuto così inizio un curioso fenomeno atmosferico. Un alito ha iniziato a soffiare regolarmente da Torino verso la Granda: questo “spiffero”, però, invece di diradare la nebbia la alimenta.
 
Avevamo scelto di non rispondere, sebbene più volte citate personalmente con epiteti di dubbio gusto e di sicuro maschilismo, per evitare di prestare sponda a chi, sussurrando, vorrebbe forse alimentare una tempesta, sfogando così la frustrazione di mire personali. Fino ad oggi.
 
La ragione è molto semplice: come parlamentari e come donne, mettiamo in conto l’essere oggetto di rancori e gelosie da parte di molte altre “prime donne” di sesso maschile. Le campagne stampa, pertanto, non ci spaventano. Continueremo a lavorare con la decisione e la concordia avuta finora, nell’interesse dei nostri concittadini e non, come altri, in ossequio a cordate eterodirette.
 
Quello che non possiamo accettare è che, a mezzo di gravi e tendenziose inesattezze, si metta a repentaglio l’importante lavoro che il circolo di Cuneo sta conducendo per sanare l’eccezione nazionale del capoluogo cuneese e per ricostruire un centrosinistra di governo e di prospettiva a Cuneo. Un lavoro certamente reso più complicato agli iscritti e ai militanti dal dover recuperare, nei numeri e nei rapporti con la città, le pesanti mancanze lasciate dietro di sé dalla dirigenza rimasta in carica fino a settembre. Vorremmo quindi caldamente consigliare allo Spiffero di informarsi meglio rispetto alle dinamiche realmente in moto a Cuneo, o almeno di scegliere migliori corrispondenti dalla Granda, possibilmente escludendo i soggetti coinvolti o loro parenti.
 
Il rischio è quello di incappare in alcune bufale comunicative ed essere poi costretto alle dovute smentite. In quanto da voi pubblicato domenica 31 gennaio, la fantascienza tocca infatti vette inesplorate. Certo, è lecito per ognuno esprimere opinioni e valutazioni. Così come ognuno può scegliere di ricavare le proprie come meglio crede: cartomanzia, astrologia, sfere di cristallo, volo degli uccelli, fondi di caffè… Ma quando si forniscono dei numeri, non solo la legge ma un minimo buongusto ed etica professionale imporrebbero di farlo con attenzione e con trasparenza.
 
Quelli che qui sono stati spacciati come “sondaggio”, “rilevazione”, “studio”, “indagine demoscopica”, oltre a non avere nessun aggancio con la realtà, non hanno alcuna fonte scientifica. Né potrebbero averla, dato che si tratta di un dichiarato gioco di fantapolitica, elaborato nel “sottoscala” - rubrica dove giustamente viene collocato - del Laboratorio Democratico (associazione di volti noti ed attivi della politica cuneese e regionale, ben lontana quindi dall’asettica “specializzazione nell’osservare tendenze e fenomeni del centrosinistra” che le viene attribuita).
 
“La calunnia è un venticello”, cantava il don Basilio di Rossini. E’ tempo che questo spiffero - fatto di sussurri all’orecchio, di aria vecchia, di politica stantia ed opacità - cessi. Il Pd di Cuneo ha finalmente aperto la finestra per far entrare la luce e aria nuova, avviando un reale cambiamento. Un’opera che evidentemente turba molti, tra Cuneo e Torino, e che per questo si tenta in ogni modo di contrastare e delegittimare. Noi faremo tutto ciò che è in nostra facoltà per proteggere e sostenere il buon lavoro che il Pd sta facendo, per il futuro della nostra città.
 
On. Chiara Gribaudo, Sen. Patrizia Manassero
 
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Quando gli organi d’informazione scrivono della vita di un partito i politici avveduti e degni della loro missione se ne rallegrano perché vi scorgono la possibilità di far conoscere all’opinione pubblica le loro idee e le loro proposte. Per i parlamentari cuneesi del Pd questa regola non vale e al contrario si stupiscono si scriva di loro e del loro partito. Chissà perché? Forse hanno qualcosa da nascondere o forse non hanno niente da dire. Bel dilemma. Il sospetto diventa poi ancora più grande se allo stupore per le cronaca delle loro gesta politiche si accompagnano insinuazioni sugli ispiratori degli articoli usando un diluvio di aggettivi, di non meglio precisate buone intenzioni, di avverbi, di ricostruzioni avventurose, ma sempre tenendosi ben distanti dai fatti. E allora non crediamo di far torto alle parlamentari cuneesi del Pd Patrizia Manassero e Chiara Gribaudo se noi, invece, di fatti e solo di quelli vogliamo parlare. Cuneo è l’unico capoluogo di provincia piemontese dove il Pd è all’opposizione dopo una rovinosa sconfitta elettorale. Di chi è la responsabilità politica di tutto ciò? E cosa facevano le parlamentari quando quel disastro si è consumato? Il caso delle particolarissime dimissioni di Pintus è emblematico della strana situazione cuneese soprattutto quando lo si prende a pretesto per rigettare ogni osservazione e ci si dimentica che a Cuneo si sono alternati alla segreteria del Circolo 5 segretari in tre anni e quello in carica (vedremo fino a quando) è il sesto. Forse è un turn over un tantino esagerato. Quando ai vertici di un’azienda si avvicendano amministratori delegati a getto continuo si può star certi dell’imminente fallimento. E proprio di fallimento politico bisogna ormai parlare a proposito del Pd cuneese del quale la senatrice Manassero e l’on. Gribaudo sono le massime dirigenti, sempre che considerale tali non riveli un insopprimibile maschilismo. Dove va il Pd cuneese è di impossibile comprensione. Vuol entrare nella giunta Borgna come voleva il dimissionato Pintus tentando di recuperare al Pd un ruolo nella politica cittadina? Vuol continuare a restare sui banchi dell’opposizione dove l’hanno spedito gli elettori e tentare di individuare il prossimo rivale dell’attuale sindaco? Qual è la posizione del Pd relativamente alle imminenti nomine della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo?  È a favore della riconferma di Mauro Mantelli? Sostiene la difficile nomina da parte della Asl di Elio Rostagno sulla quale in Consiglio regionale sono già pronte un paio d’interrogazioni infuocate?  A queste domande il Pd cuneese e soprattutto  i suoi parlamentari rispondono con un silenzio che si dovrebbe definire sconcertante se non temessimo di peggio. Presi da comprensibili scrupoli abbiamo anche tentato di sapere cosa ne pensano la senatrice Manassero e l’on. Gribaudo della decisione della Fondazione Crc a pochi mesi dal rinnovo dei suoi vertici di alienare le quote azionarie che possiede in Bre per acquistare azioni Ubi. Si tratta di un argomento importante e di grande impatto sull’economia cuneese ma anche in questo caso non siamo riusciti a trovare neppure il più piccolo indizio che faccia pensare ad un pensiero, ad una proposta, a una chiara presa di posizione. Argomento di sicuro interesse per le parlamentari è invece l’interesse dimostrato dallo Spiffero alle vicende politiche cuneesi. A loro dobbiamo una risposta chiara. Continueremo.
 

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