Cuneo, ricucire lo strappo

La candidatura del Sindaco di Cuneo è diventata un caso clamoroso,  visto che si rischia di ripetere l’errore del 2012 quando  la sinistra si divise, il Pd si aggregò all’area più radicale e Borgna fu proposto come capo della coalizione che vinse le elezioni con il 59,88% dei voti nei quali erano compresi sicuramente una buona  parte degli  elettori del Pd che si era fermato al 9,38% mentre alle politiche del 2013 è arrivato al 20,36%.

In cinque anni non si è riusciti – spero non intenzionalmente – a ricucire lo strappo ed oggi rischiamo di ritornare al voto con il centro sinistra diviso. Capisco l’enorme fatica del nostro gruppo in Comune, ridotto a tre soli consiglieri di opposizione, con un consiglio particolarmente segmentato, nel tentativo di rappresentare e affermare le posizioni e le ragioni del Pd, ma queste sono anche le conseguenze delle scelte elettorali del 2012, dalle quali  bisogna trarre insegnamento.

C’è del tempo davanti a noi. La posta in gioco della ricomposizione del centro-sinistra che fa capo al Sindaco ed al Pd con le liste civiche che possiamo coalizzare non è ancora persa ma c’è da percorrere con lungimiranza politica “l’ultimo miglio”.

Certo non aiuta l’affermazione della candidatura di Patrizia Manassero che sarebbe già decisa, a maggioranza, dal circolo di Cuneo. Questa posizione, a mio parere, perde di vista l’azzardo a cui andrebbe incontro il Pd, anche perché mancano le profonde ragioni politiche (quelle  soggettive naturalmente ci sono sempre) per giustificare, per la seconda volta, la spaccatura a sinistra – e nel centro sinistra -  con l’alto rischio di una nuova sconfitta. Vedo invocare, in merito, l’autonomia, anzi la sovranità dei circoli. Attenti: l’elezione del sindaco di Cuneo non è un “fatto privato” del circolo. E’ una operazione di rilievo regionale e nazionale. Cuneo è il capo distretto di un’area di 170.000 abitanti di cui 90.000 residenti nelle circostanti terre alte. Partono e arrivano nel capoluogo ben 413 pullman giornalieri con una movimentazione da e per Cuneo di 12/15 mila persone.

Cuneo deve  essere il motore economico, strategico, culturale, istituzionale di questo sistema. È una opportunità,  contemporaneamente, una responsabilità che ci impegna non già a scontrarci per un tradizionale conflitto tra gruppi all’interno e fuori del Pd,  bensì a lavorare per comporre in modo unitario un sistema di governo  all’altezza delle opportunità e delle esigenze di tutto il nostro insieme territoriale.

Divisi si indebolisce il ruolo della  politica e la partecipazione dei cittadini. Siamo più deboli tutti. Tant’è che in questi anni non si è sentita la voce del Pd, tanto attesa dai nostri elettori nel comprensorio e nelle vallate sui temi dello sviluppo. E invece dovremmo farne il perno delle nostre sfide. La gente questo lo capisce. Capisce  assai meno ciò che, a torto o a ragione, finisce per essere percepito come un gioco di ambizione e scontri personali. Una questione di questa portata travalica la soglia e la forza del solo  circolo  locale del Pd  per cui, nel pieno rispetto del ruolo di ognuno, auspico vivamente che gli interventi in atto degli organi regionali e nazionali consenta (e, del caso, imponga) di risolvere il problema con una soluzione unitaria alla quale non esistono  alternative.

*Lido Riba, Pd, presidente Uncem Piemonte

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