Cuneo non può più aspettare

Cuneo, una delle provincie più importanti economicamente si trova a dove fare i conti con una viabilità compromessa, un tormento per le moltissime aziende che esportano in tutto il mondo e per il turismo. La nostra capitale oggi si risveglia con mille problemi in più dopo il crollo del viadotto della Torino-Savona, le voragine sulla Torino-Piacenza e la percorribilità rallentata su tutte le arterie del nord Italia: un incubo per chi dovrà viaggiare e per le merci da consegnare sotto le feste natalizie.

Sono anni che la provincia di Cuneo vive una situazione paradossale, pur essendo la punta di diamante dell’economia regionale, rimane il distretto più castigato dalle infrastrutture, con strade impercorribili e la oramai vergognosa attesa del completamento dell’Asti-Cuneo diventata una di quelle promesse che i tanti governi che si sono succeduti hanno raccontato e dimenticato con estrema facilità. Preoccupa molto cosa succederà ora che una delle arterie più importanti la Torino-Savona rischia la chiusura,.

C’è da augurarsi che il governo decida di intervenire prontamente, senza attese o lungaggini burocratiche, pena il sistema economico di una intero distretto che prova sconforto e rabbia davanti a una politica delle promesse mai mantenute, nonostante i fiorenti risultati economici che ne derivano. Da oggi gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti di questa provincia dovranno trovare soluzioni alternative per non perdere tempo e denaro, un ulteriore macigno su un economia in affanno che ogni giorno deve trovare forza e fantasia per non arrendersi a un evidenza disastrosa, spesso incomprensibile.

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